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All’ultimo respiro: botta e risposta spettacolare, Fiorentina-Samp finisce 3-3

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All’ultimo respiro: botta e risposta spettacolare, Fiorentina-Samp finisce 3-3

All’ultimo respiro. È stato un pari spettacolare quello del “Franchi” tra Sampdoria e Fiorentina, davvero senza esclusione di colpi. Si è visto di tutto: gol capolavoro, rossi, rigori, record infranti, prodezze inclassificabili. Al termine di 94 minuti che entreranno nella storia di questa Serie A il tabellone recita 3-3. E i rimpianti sono quasi tutti nostri, vicinissimi ad un colpaccio esterno quasi impensabile a 10 dalla fine. Oltre al punto, portiamo a casa la voglia di non mollare mai, i numeri di Quagliarella – sempre più re del gol – e anche la lezione che le partite si concludono soltanto al triplice fischio. E andiamo avanti: il campionato è ancora lungo, il girone di ritorno è solo all’inizio.

Viola. Giampaolo conferma Sala sulla destra malgrado il ritorno tra i convocati di Bereszynski, Jankto – come annunciato – sostituisce l’infortunato Linetty mentre Caprari affianca in avanti capitan Quagliarella. Il primo tiro arriva al 9′ ed è di marca viola: lo scaglia Fernandes con il destro senza inquadrare lo specchio. Passa un minuto e tocca a Chiesa incrociare in malo modo una ghiotta opportunità per passare. I toscani insistono, il Doria arranca: al 12′ l’ex Muriel assiste alla grande Gerson, goffo nel mancare l’impatto con la sfera; poco dopo è Sala a salvare letteralmente la porta di Audero immolandosi su tap-in di Simeone, stoppato sul più bello anche al 18′, stavolta da Tonelli. Anche Muriel al 28′ partecipa invano ai tentativi dei padroni di casa, che tremano però al 29′, quando Quagliarella, a porta vuota, non raccoglie un suggerimento di Ramírez.

Arcobaleno. Dal gol sbagliato al gol subito è quasi un attimo. Muriel, al 34′, non fallisce e non esulta ma ci fa male lo stesso. Caprari prova presto a pareggiarla ma Lafont non fatica a neutralizzare il piatto del numero 17. L’1-1 è soltanto rimandato al 44′, frangente in cui Ramírez disegna, da calcio piazzato, un arcobaleno che tocca il palo e infila l’estremo dei viola, ridotti in inferiorità numerica da qualche giro d’orologio (38′) per l’espulsione di Fernandes (doppio giallo) e vicini a prenderlo anche al 41′, graziati da due passi da un tiraccio di Jankto.

Cuore. L’autore del gol – già ammonito e a rischio rosso – resta negli spogliatoi: il suo posto lo prende Saponara. L’uomo in meno non sembra pesare granché alla Fiorentina, ridisegnata da Pioli con un granitico 4-4-1. Difficile per i nostri trovare sbocchi e quando li troviamo, come al 19′, Caprari non sfrutta l’occasione. E, dall’altra parte, rischiamo grosso: Murru al 23′ deve immolarsi su Chiesa. Corso il pericolo, Giampaolo cambia: fuori Caprari, dentro Defrel. Ma l’effetto è il contrario di quello sperato: Muriel scappa in contropiede e va a segnare raddoppio e splendida doppietta. Un altro colpo al cuore.

Meraviglia. La ferita aperta induce il mister a correre ai ripari. Così, prima della mezzora, Gabbiadini fa il suo nuovo debutto in blucerchiato rilevando Jankto e andando a posizionarsi sulla destra del fronte offensivo a tre con Saponara e Defrel (dirottato a sinistra) alle spalle di Quagliarella, letale al 35′ nel battere Lafont dagli undici metri per un rigore procurato da Hugo per un tocco con la mano. Un mostro, a segno per la decima partita di fila in Serie A: record di tutti i tempi per un italiano. Non è tutto, perché Quaglia ha sempre una munizione di scorta. E la scarica a cinque dalla fine, quando addomestica un pallone complicato, resiste alla carica di Milenkovic e brucia ancora Lafont. Una meraviglia: la numero 14 della sua annata da Dio. Roba da bomber di prima classe, anzi da capocannoniere.

Beffa. C’è una certa elettricità nell’aria dopo il 2-3. Nel polverone del finale, il recupero si allunga, come la traiettoria del cross dell’Ave Maria che Chiesa butta in mezzo a tempo quasi esaurito: Ekdal sbecca il traversone e lo manda sul secondo palo, dove c’è Pezzella. Tocco e gol: 3-3. Un pari che sa di beffa, perché arriva davvero all’ultimo giro di lancette. Ma che ci conferma quanto la Samp dovrà battagliare fino alla fine per stare lassù dove meritatamente sta. Ora i punti sono 30, impariamo la lezione per migliorare ma tiriamo avanti e prendiamoci la vittoria, già a partire da sabato con l’Udinese.

Fiorentina 3
Sampdoria 3
Reti: p.t. 34′ Muriel, 44′ Ramírez; s.t. 25′ Muriel, 35′ Quagliarella rig. e 40′ Quagliarella, 48′ Pezzella.
Fiorentina (4-3-3): Lafont; Milenkovic, Pezzella, V. Hugo (41′ s.t. Mirallas), Biraghi; Gerson, E. Fernandes, Veretout; Chiesa, Simeone (1′ s.t. Dabo), Muriel (32′ s.t. Laurini).
A disposizione: Brancolini, Dragowski, Ceccherini, Norgaard, Eysseric, Pjaca, Hancko, Benassi, Thereau.
Allenatore: Pioli.
Sampdoria (4-3-1-2): Audero; Sala, Tonelli, Andersen, Murru; Praet, Ekdal, Jankto (29′ s.t. Gabbiadini); Ramírez (1′ s.t. Saponara); Quagliarella, Caprari (25′ s.t. Defrel).
A disposizione: Rafael, Belec, Vieira, Colley, Regini, Tavares, Bereszynski, Ferrari, Rolando.
Allenatore: Giampaolo.
Arbitro: Di Bello di Brindisi.
Assistenti: Paganessi di Bergamo e Ranghetti di Chiari.
Quarto ufficiale: Ros di Pordenone.
VAR: Doveri di Roma 1.
Assistente VAR: Valeriani di Ravenna.
Note: espulso al 39′ p.t. E. Fernandes per doppia ammonizione; ammoniti al 14′ p.t. E. Fernandes, al 22′ p.t. Ramírez, al 34′ p.t. Milenkovic, al 16′ s.t. Jankto, al 35′ s.t. V. Hugo, al 47′ s.t. Murru per gioco scorretto, al 37 ‘ s.t. Biraghi ed Ekdal, al 47′ s.t. Veretout per comportamento non regolamentare; recupero 1′ p.t. e 3’ s.t.; abbonati 21.219 (rateo 272.004 euro), paganti 6.625 (incasso 77.322 euro); terreno in buone condizioni.

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