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Primavera forza sette: derby senza storia, il Doria schianta i rossoblù 7-3

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Primavera forza sette: derby senza storia, il Doria schianta i rossoblù 7-3

Prima la paura, poi la goleada. Per due volte in svantaggio sul campo amico dell’“Andersen” di Sestri Levante, la Sampdoria rimette in piedi il derby Primavera e poi dilaga, evidenziando tutti i 23 punti di differenza con i rossoblù – adesso divenuti 26 – nella classifica del Girone A.

Botte e risposte. Pronti, via e il Doria si ritrova a rincorrere. L’arrembaggio iniziale genoano spiazza i ragazzi di Enrico Chiesa, che già dopo 180 secondi devono rincorrere il bel gol di Lanzalaco. L’apnea dura poco. Il tempo di farsi vivi dalle parti di Prisco e di batterlo con capitan Ivan al termine di un’azione insistita, ideata da Lulic e rifinita da Massa. Lo stesso Massa è protagonista dell’episodio negativo che porta all’1-2 rossoblù: una trattenuta del terzino sinistro viene giudicata da rigore e cartellino giallo dall’arbitro Caso, sul dischetto va Panico e Massolo è spiazzato. La Samp però ribatte colpo su colpo e l’azione successiva – a dir poco spettacolare – ci porta al pareggio. Ancora Lulic innesca, stavolta Ivan si veste da assist-man per Oneto che raccoglie l’invito sul secondo palo e firma il 2-2.

Poker. Il 3-2 è dietro l’angolo. E l’angolo giusto è quello che a metà tempo trova Calò, disegnando un calcio di punizione chirurgico nel sancire la supremazia in questa fase di gara. Supremazia legittimata qualche istante dopo da Djordjevic, sontuoso nello stop col tacco e geniale nel tentativo di pallonetto: peccato che il suo tocco mancino s’infranga sulla traversa. L’appuntamento con il poker è solo rimandato, precisamente al minuto 28, quando un piazzato di Calò pesca Barry nel cuore dell’area genoana: il francese con la coscia destra timbra il secondo centro consecutivo dopo quello al Bologna di sette giorni fa. I gol potrebbero essere cinque prima della fine tempo ma l’arbitro annulla la gioia al caparbio Massa sotto gli occhi del presidente Massimo Ferrero.

Set. Il pokerissimo arriva in avvio di ripresa sull’asse balcanico Djordjevic-Lulic. Stavolta è il croato a timbrare – su assist del montenegrino – la seconda rete stagionale ai rivali cittadini. 5-2 ma il bottino potrebbe rimpinguarsi al 25′: il neoentrato Corsini (per Oneto) innesca Djordjevic, stoppato sulla linea dalla difesa ospite. Dal gol sbagliato al gol subìto il passo è breve: Ghiglione in diagonale batte Massolo e accorcia le distanze; nel finale Ivan prova a ristabilirle trovando la manona di Prisco, che nulla può sul tap-in di Bacigalupo, bravo a farsi trovare pronto dopo una travolgente discesa di Addiego Mobilio. 6-3 e match-ball. Set e partita. Ma non è finita. Ci pensa Ivan a griffare il settimo sigillo. Una goduria assoluta. E il Doria spinge verso i playoff.

Sampdoria 7
Genoa        3
Reti: p.t. 3′ Lanzalaco, 7′ Ivan, 13′ Panico rig., 14′ Oneto, 23′ Calò, 28′ Barry; s.t. 2′ Lulic, 29′ Ghiglione, 41′ Bacigalupo, 47′ Ivan.
Sampdoria (4-3-3): Massolo; Petdji Tsila, Barry, Luciani, Massa; Serinelli, Calò (30′ s.t. Bacigalupo), Ivan; Djordjevic (37′ s.t. Addiego Mobilio), Oneto (21′ s.t. Corsini), Lulic.
A disposizione: Nava, Cilia, Blanco, Caorsi, Bacigalupo, Dotto, Mambrini.
Allenatore: Enrico Chiesa.
Genoa (5-3-2): Prisco; Marghi (5′ s.t. Manu), Delli Carri, Soprano, Benedetti (1′ s.t. Chicciarelli), Parente; Masala, Corsinelli, Lanzalaco (32′ s.t. Sambfalou); Panico, Ghiglione.
A disposizione: Molinaro, Gatto, Spoliarits, Fassone, Caltabiano, Donaggio, Mandraccio, Faccioli, Ponti.
Allenatore: Giovanni Fasce.
Arbitro: Caso di Verona.
Assistenti: Rossi della Spezia e Margini di Reggio Emilia.
Note: espulso al 43′ s.t. Parente; ammonito al 12′ p.t. Massa, al 30′ p.t. Benedetti, al 39′ p.t. Petdji Tsila, all’8′ s.t. Calò, al 36′ s.t. Corsinelli per gioco scorretto; recupero 0′ p.t. e 5′ s.t.; spettatori 1.000 circa; terreno di gioco in sintetico.

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