#SampthingDifferent: la storia di Emanuel e famiglia, blucerchiati in Israele

«Vedere dal vivo una partita della Sampdoria rappresenta la chiusura di un cerchio: ho realizzato il mio sogno e mantenuto la parola data». Questa è la storia di una promessa. La fece Emanuel Kleinman al suo allenatore Shoni Ceizler, ebreo ungherese che durante la seconda guerra mondiale si rifugiò a Genova e militò in una delle due squadre che nel 1946 si fusero per dare i natali all’Unione Calcio.

Passione. I due si conobbero in Israele negli anni 60: l’allievo fu contagiato dalla passione blucerchiata del maestro e quella stessa passione è riuscito, malgrado il passare del tempo e la notevole distanza, a trasmetterla a figli e nipoti. Quella famiglia ospitata dal presidente Massimo Ferrero nella sede di Corte Lambruschini e allo stadio “Ferraris” per l’ultima casalinga della stagione appena conclusa.