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Viviano a Gazzetta TV: «Ringrazio Mihajlovic. In Europa? Perché no?»

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Viviano a Gazzetta TV: «Ringrazio Mihajlovic. In Europa? Perché no?»

Più che un’intervista, quella organizzata da Viviana Guglielmi e Luigi Garlando a ‘Senza Appello’ è una tavola rotonda. Un salotto televisivo in cui Emiliano Viviano prende posto parlando di calcio a tutto tondo: «Genova è una piazza calda, dove c’è un grande tifo. Qui è bellissimo giocare, ma devi sapere che il derby è tutto l’anno: un continuo di sfottò che non si fermano neanche a campionato finito. Il verdetto del campo? Lo accettiamo, come ha detto il mister. Però se ci fosse la possibilità di andare in Europa, perché no?».

Leale. Seduto di fronte a Carlo Freccero e Gian Piero Gasperini, Vivio continua parlando della comunicazione interna allo spogliatoio doriano: «Con Mihajlovic mi trovo bene: ho un rapporto leale, sincero, e gli parlo chiaro, come lui a me. Certo, meglio evitare quando ha quei cinque minuti di arrabbiatura. Sembra severo, ma non lo è così tanto. Se andrà via? Lo leggo da voi, io non ne so nulla. Personalmente gli devo molto, perché mi ha scelto come titolare».

Toldo. Duellare per un posto con il numero uno della nazionale vicecampione del mondo e spuntarla, mica è roba da poco. «La competizione è il bello del gioco – commenta il portiere di Fiesole -, è naturale che ci sia. Per un po’ sono stato fuori io, ma fa parte del mestiere. Con Romero mi trovo bene, lui è un grande compagno e un bravo ragazzo». Le parate viste in questa stagione sembrano ricordare un po’ quelle di Toldo. «Da fiorentino – racconta – era un mio idolo. Un po’ a lui mi ispiro: non bellissimo da vedere ma molto efficace».

Pallone d’Oro. «La Nazionale? Credo sia un obiettivo di tutti – fa sapere, lui che l’azzurro l’ha già vestito -, perché così deve essere: bisogna sempre puntare al massimo. Però non è facile guadagnare un posto: siamo molti e bravi nel ruolo». Uno in particolare… «Pensare che il Pallone d’Oro possa andare ad un portiere è quasi impossibile – dice in chiusura di trasmissione -, per questo penso che nel 2006 Buffon lo meritasse. In quel caso è stata persa un’occasione».

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