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Mazzarri: «Sono alla Samp, è il posto giusto»

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Mazzarri: «Sono alla Samp, è il posto giusto»

Il tecnico blucerchiato rinforza i concetti espressi il giorno della sua presentazione: «Credo al lavoro, alla possibilità di ottenere giorno dopo giorno risultati migliori. Quindi, mai accontentarsi…».

04_mazzarriNon lascia molto spazio ad interpretazioni Walter Mazzarri, chiaro e limpido come è apparso fin dal primo giorno allo Starhotel, quando Beppe Marotta lo presentò alla stampa quale nuovo allenatore della Sampdoria. «Non vedo l'ora di iniziare a lavorare sul campo di Moena – racconta l'ex tecnico della Reggina -, voglio vedere i ragazzi sul campo; li conosco benissimo tutti, ma da avversario e non direttamente, giorno dopo giorno. Sarà molto stimolante per me cominciare questa avventura».
Un'avventura che si presenta ricca di stimoli sì, ma anche di insidie, visto che si parte prima di tutti gli altri in Serie A – solo la Lazio nel massimo campionato italiano si è radunata lo stesso giorno della Samp – e visto che la prossima stagione sarà di quelle importanti, con molti club blasonati e nettamente rinforzati rispetto al passato. «Le difficoltà ci saranno – ammette Mazzarri -, come ci sono sempre nel calcio. In più molti, me compreso, sono nuovi e allora occorrerà lavorare subito col piglio giusto, cercando di conoscersi e di scambiarsi le idee. Io credo fortemente nel carattere e nella voglia di migliorarsi giorno dopo giorno: se c'è una possibilità di aumentare le proprie capacità anche solo dell'1%, io mi ci butto. La cultura della prestazione è fondamentale, bisogna ragionare partita per partita, cercando sempre di incrementare conoscenze e capacità».
Prima ancora dei giocatori, Walter Mazzarri è stato colpito dal mondo Samp, inteso come organizzazione e serietà nel fornire ai protagonisti in campo tutto il sostegno necessario per far bene: «Più conosco questa società e più mi dico che sono venuto nel posto giusto. Già dai primi colloqui ero rimasto favorevolmente impressionato, ma il tempo mi regala continue conferme». Soprattutto nel rapporto con Beppe Marotta, diretto e costante: «Stiamo parlando molto in questo periodo con il Direttore, il confronto è la base per costruire squadra e rapporti umani e anche di questo sono pienamente soddisfatto».
I primi tre giorni a Bogliasco non saranno incentrati sulla preparazione, ma sul gruppo: «In campo, in questi tre giorni che precedono la partenza per Moena, mi vedrete molto poco. Parlerò personalmente con tutti i calciatori, in ordine alfabetico, per conoscerli e per gettare le basi del rapporto con ognuno di loro. Sul prato si svolgeranno per lo più test propedeutici a quel che poi sarà il vero duro lavoro in ritiro».
Mazzarri si dice soddisfatto della rosa – ancora non completa – attualmente a disposizione e non teme di partire "coi buchi": «Sono venuto dal basso – racconta il tecnico di San Vincenzo – e ne sono orgoglioso. In carriera mi è capitato di partire molto peggio di così, soprattutto a livello di organizzazione, quindi sono contentissimo di avere due giocatori per ruolo, cosa che rientra pienamente nel mio modo di intendere il calcio e la mansione di allenatore. Ripeto: prima di parlare di possibili strategie future, voglio vedere i ragazzi sul campo». Mercato è infatti una parola che il mister livornese ascolta con le orecchie quasi tappate: «La compravendita non è compito mio ma della società, il mio dovere è allenare al meglio i giocatori che ho a disposizione. So che qui alla Samp c'è anche un grandissimo settore giovanile da cui attingere per il futuro e la cosa non può che farmi piacere, sarebbe bello poter inserire con continuità in prima squadra alcuni ragazzi provenienti dal nostro vivaio».
L'inizio della stagione ufficiale è dietro l'angolo: il 21 o il 22 luglio si gioca l'Intertoto, anticamera della Uefa ed obiettivo importante per il club blucerchiato. «Credo che se la società non avesse ritenuto di primaria grandezza l'Intertoto, non si sarebbe presa la briga di anticipare il ritiro… Ciò significa che quest'impegno va preso con la massima serietà e con il massimo entusiasmo, giocare in campo europeo non può non regalare stimoli». Qualcuno però storce il naso sulla preparazione in vista del campionato: «Io dico che non cambierà moltissimo, anzi per certi versi è un bene conoscersi prima perché come ho già detto il lavoro da fare sarà tanto e le novità anche. Quando si cambia allenatore ci vuole sempre un po' di tempo, noi ne abbiamo».

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Nella foto Pegaso, Walter Mazzarri nel suo primo giorno di lavoro a Bogliasco.

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