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Castellazzi: «Questa squadra ha grandi qualità»

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Castellazzi: «Questa squadra ha grandi qualità»

Il portiere della Samp: «Era importante non prendere gol in avvio, sono felice che i miei interventi siano serviti. E poi, se abbiamo vinto, significa che abbiamo qualità e sappiamo dimostrarlo».

16_castellazziSe l'è vista brutta, Luca Castellazzi, nel primo quarto d'ora del match cotro l'Hajduk Spalato. Prima il retropassaggio di capitan Volpi che ha costretto il portierone doriano ad intervenire con la mano per evitare la fuga della punta avversaria, poi la conseguente punizione a due in area, battuta sulla linea dell'area piccola («E, da quando gioco, non mi ricordo di averne viste altre di questo tipo…», confiderà poi Luca ai giornalisti), battuta di fronte ad un muro di maglie blucerchiate a protezione della porta difesa dal numero uno lombardo. Quindi l'esecuzione di Cernat, dritta sulla traversa. Ma non è finita lì. Il legno grosso ribatte il pallone fuori area, da dove Andric spara un terra-aria al volo da telefilm. Castellazzi – chissà come, il tiro è potentissimo, veloce e improvviso – tocca e la sfera incoccia di nuovo il più lungo dei tre pali. Brivido intenso, di paura, poi la quiete. Relativa, ma in fondo – da quel momento in avanti – abbastanza costante.
Tolto il palo esterno colpito da Cernat sullo 0-0, l'ex guardiano del Brescia non ha mai dovuto decollare in maniera impossibile, potendosi così permettere di gestire al meglio uscite e tempi. Insomma, quasi ordinaria amministrazione, salvo due lampi nella ripresa. «Non è stato semplice ottenere questo 1-0 – apre Castellazzi -, abbiamo giocato in uno stadio caldissimo e non era così scontato il finale. Comunque, penso che la Samp stia crescendo partita dopo partita, sul campo si nota e, se i responsi sono questi, allora c'è da essere ottimisti».
Non era ottimista però Castellazzi quando ha capito che doveva far qualcosa per impedire un gol praticamente certo: «Quando tirano da quella distanza – spiega Luca, riferendosi alla punizione a due del primo tempo -, novantanove su cento è gol. Poi Cernat è stato anche bravo ad alzare la palla, il rischio infatti lì è di non trovare un buco dove farla passare. Per fortuna ha preso male la mira: sono stato fortunato». Sulla seconda parata, immediatamente dopo la prima traversa, la fortuna c'entra ben poco. Bisogna avere posizione ed istinto: «L'ho toccata, è vero, anche qui mi è andata bene».
Bene è andata pure alla Samp, prima italiana nella storia a vincere a Spalato. «Vuol dire che ci sono qualità e che sappiamo farle girare insieme – puntualizza con orgoglio il blucerchiato-, lavoreremo sui tasti giusti». Un tasto giusto su cui lavorare e ripartire è proprio Luca Castellazzi. «Giovedì alcuni miei interventi sono stati decisivi – ringrazia -, è vero: prendere gol subito, in casa loro, poteva non essere proprio una bella idea…». Idea accantonata immediatamente.
Ultimo lume sul fallo che è costato la punizione a due. Castellazzi lo racconta così: «C'è stato un retropassaggio alto di Volpi, che non ha visto l'avversario accorrente. Il loro giocatore ci ha creduto ed è andato su coi tempi giusti, io invece ero basso e se non fossi intervenuto con le mani sarebbe stato pericolosissimo. Per fortuna non ci hanno fatto gol; l'occasione era davvero ottima per gli avversari, ma siamo stati bravi, come del resto durante tutta la partita».

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Nella foto Pegaso, Luca Castellazzi sistema la barriera sulla punizione a due di Cernat.

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