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L’Aalborg è tosto, la Samp troppo sfortunata: 2-2

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L’Aalborg è tosto, la Samp troppo sfortunata: 2-2

In vantaggio con Delvecchio, la Samp subisce il pari un minuto dopo, al primo tiro in porta dei danesi; nella ripresa, sorpasso ospite, infortunio per il numero 40, pareggio di Bellucci e Volpi ko.

20_golbellucciNon che sia andata troppo bene, in fondo. La gara d'andata del primo turno di Coppa Uefa sorride infatti maggiormente ai danesi dell'Aalborg, che escono da Marassi con due gol all'attivo e qualche percentuale in più in vista del match di ritorno del 4 ottobre. 2-2 infatti il finale al Ferraris, con una Samp ridotta ai resti, ma brava comunque a combattere soprattutto nel secondo tempo, evitando una sconfitta che avrebbe significato un piede e mezzo fuori dall'Europa. A vederla attraverso le lenti del bicchiere mezzo vuoto, adesso di piede fuori ce n'è uno, guardandola in maniera opposta, ne restano dentro uno e mezzo. Le note negative vengono soprattutto dal responso del campo: non sarà una passeggiata il retour match di Aalborg, perché in campo continentale i gol subiti in casa pesano come macigni; ma il dilemma non è solo qui.

Danesi di valore. I danesi infatti si sono dimostrati tonici, organizzati, per nulla impauriti dal blasone dell'avversario. E – diciamolo – quel pizzico fortunati, roba da non sottovalutare mai nel calcio. Prova ne è il secondo gol dell'Aalborg, propiziato da una decisiva deviazione della difesa blucerchiata sul tiro di Johansson da fuori area, prova ne è anche la rete del primo pareggio, giunta grazie ad un siluro dai 30 metri di Prica, conclusione che appartiene di diritto alla famiglia delle bordate da schermo televisivo, consumate solitamente in ben altri palcoscenici.

Le scelte di Mazzarri. Ma non si vince solo con i gol: dietro c'è sempre la prestazione, ottima da parte dell'avversario di giovedì. Quindi, da questo punto di vista, bicchiere mezzo vuoto. Va assolutamente considerato però il momentaccio del Doria, sia numerico che astronomico. Mazzarri ha dovuto mandare sul prato di Marassi – a tre giorni dal derby… – una formazione a dir poco rimaneggiata, con addirittura Angelo Palombo nell'assai insolito ruolo di centrale difensivo. A fianco del ragazzo di Ferentino, Gastaldello (l'ex senese percorre lentamente la via del recupero dall'infortunio che lo ha tenuto fuori per tutta la preparazione) ed il giovane Bastrini. In mezzo, un centrocampista puro – Sammarco, autore di una buona prova – ed un esterno sinistro, Franceschini, adattato in una posizione sicuramente a lui non congeniale. Sulla destra, scelta obbligata: Zenoni non può tirare il fiato perché Maggio è ai box, dall'altra parte c'è Ziegler al rientro. Lo svizzero sarà una delle note liete della serata. Davanti partono Bellucci, Delvecchio e Caracciolo.

Sfortuna. Per Caracciolo, doveva essere la gara della vita. L'Airone era chiamato a dimostrare di meritarsi il ruolo di titolare, l'occasione doveva esser colta al volo. Compito riuscito a metà all'ex rosanero, generosissimo e sempre disposto a metterci corsa e gamba, quanto colpevolmente impreciso in zona gol. Tutto ciò, mentre la jella non abbandona il Baciccia. Molti episodi hanno girato le spalle alla Samp giovedì sera, vedasi il palo di Bastrini nella ripresa, vedasi anche le diverse mezze palle in area create nel secondo tempo e mai trasformate in pericoli tangibili. Il bicchiere mezzo pieno, a ben vedere, sta proprio qui. Nella capacità da parte della Sampdoria di non mollare e nella mole di forza prodotta quando si è cominciato a macinare davvero. Nella ripresa, a tratti, i ragazzi di Mazzarri sono stati nettamente superiori all'Aalborg, dando l'impressione di diventare irresistibili per i danesi quando acceleravano. Alchimia favorita senza dubbio dall'ingresso di Montella, campione dalle qualità eccezionali, in grado di cambiare davvero l'incontro. Per il 4 ottobre si conta di recuperare anche i vari Campagnaro, Accardi, Sala, Lucchini, Volpi, Maggio e Cassano, portando in Danimarca tutt'altra Samp.

In Danimarca per vincere. Basterà vincere con un gol di scarto, o – molto meno realisticamente – pareggiare con almeno tre reti. Contando sul fatto che giovedì «Sono state vacche magre», come dice Mazzarri, si può ragionevolmente sperare nelle vacche grasse al ritorno. L'impresa è nelle corde blucerchiate, a patto di affrontare la sfida di Aalborg con la prospettiva del bicchiere mezzo pieno. E i mastri vetrai tutti al loro posto… A proposito di pedine fondamentali, Sergio Volpi ha rimediato una brutta botta alla caviglia destra, dove già aveva male. Non c'è distorsione, ma il colpo è stato davvero durissimo. Il dubbio per domenica sera rimane, anche se il capitano rientra nella categoria dei calciatori che andrebbero in campo con una gamba sola. Difficile al momento stabilire se sarà così. Intanto, si deve registrare l'ennesima tegola: si è fermato pure Gennaro Delvecchio, per lui trauma distorsivo-contusivo al ginocchio sinistro. Il gol ed il balletto non hanno portato gran fortuna al centrocampista doriano, mentre torna ad esultare sotto la Sud Claudio Bellucci: ancora una volta tra i migliori. Come Vincenzo Montella e qui ci ripetiamo: campione dalla classe pura, parso anche in gran forma. Tanta manna in vista di domenica sera.

Sampdoria   2
Aalborg Bk   2
Reti:
18' p.t. Delvecchio, 19' p.t. Prica; 10' s.t. Johansson, 16' s.t. Bellucci.
Sampdoria (3-4-2-1): Castellazzi; Gastaldello, Palombo, Bastrini (37' s.t. Pieri); Zenoni (21' s.t. Volpi), Sammarco, Franceschini, Ziegler; Delvecchio (12' s.t. Montella), Bellucci; Caracciolo. A disposizione: Mirante, Calzolaio, Lanzoni, Foti. Allenatore: Walter Mazzarri.
Aalborg Bk (4-4-1-1): Zaza; Olesen, Califf, M. Jakobsen, Pedersen; Curth, Risgard, Augustinussen, Enevoldsen; Johansson, Prica. A disposizione: Jensen, Olfers, J.R. Jakobsen, Vilakazi, Caca, Lindstrom, Schwartz. Allenatore: Hamren.
Arbitro: Einwaller (Austria).
Assistenti: Heim (Austria) e Eder (Austria).
Quarto uomo: Grobelnik (Austria).
Note: ammonito al 24' s.t. Zaza, al 36' s.t. Bellucci e al 40' s.t. Olesen; spettatori 15.000 circa; recupero p.t. 1', s.t. 5'.

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Nella foto Pegaso, il colpo di testa di Bellucci che vale il pareggio.

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