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Mazzarri: «Bravi i ragazzi a capire che partita giocare»

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Mazzarri: «Bravi i ragazzi a capire che partita giocare»

L'allenatore blucerchiato sorride soddisfatto: «Potevamo vincere, siamo stati poco decisi davanti alla porta. Ma la squadra mi è piaciuta, ha fatto tutto quello che avevamo preparato».

23_mazzarriIl derby è alle spalle, e questo è il punto di partenza. Si allenta la tensione, si respira. La Samp ha cercato di vincere e non ha perso, ha fatto la partita e quel che Walter Mazzarri le aveva chiesto: si può comunque esser soddisfatti. Lui, Mazzarri, annuisce convinto: «Sì, lo sono».

La svolta sfiorata. Alla Samp è mancato il gol, inutile girarci attorno. La cattiveria per trasformare in realtà le ipotesi messe in piedi dalla squadra: «E' tempo di vacche magre – sorride il tecnico della Samp -. Il gioco c'è, quella è la nostra certezza: per ora non vuole entrare, ma prima o poi il vento cambierà. Se ripenso a quel tiro di Delvecchio nel primo tempo, abbiamo tutti gridato al gol… L'avesse messa dentro avremmo visto un'altra partita: il Genoa sarebbe uscito fuori e negli spazi avremmo potuto fare molto, molto bene. Invece non era giornata».

Bene così. Fin qui parla la voglia di vincere di Mazzarri. L'altra faccia è l'analisi, lucida e razionale, di quel che s'è visto in campo. E il sorriso s'allarga: «La squadra mi è piaciuta – spiega il toscano -, ha fatto girar bene la palla, non ha mai sofferto se non su qualche calcio d'angolo. Ho visto e si sono viste molte delle cose che avevamo preparato: in un giorno, peraltro… Palombo, ad esempio: gli avevo chiesto se se la sentiva di scalare sull'esterno in fase difensiva, tenendo Volpi molto basso per consentirgli di impostare ancor più del solito, lui ha risposto di sì e l'ha fatto anche molto bene. Ecco, avessimo avuto tutta la settimana magari potevamo studiare qualche altra variante e prenderci un po' di vantaggio». Va bene così, comunque, anche perché nelle gambe la Uefa non poteva non farsi sentire. Mazzarri: «Ha inciso, ha inciso eccome. Penso a Volpi, che s'era anche rifatto male… Meno male che ci teneva troppo, a giocare questa partita, e c'era anche se non nelle condizioni migliori. Sono stati bravi i ragazzi, nonostante tutte le difficoltà, a darmi retta e ad interpretare la gara come volevo io: palla sempre a terra, senza dare punti di riferimento. E quando crescerà la condizione sarà anche meglio».

Cassano, finalmente. E' stato un boato continuo, quello per Cassano. La Sud l'ha salutato già quando ha messo il naso sul campo, un'ora prima della gara, e ha continuato quando Montella gli ha fatto posto. «E io l'ho visto tonico – ammette Mazzarri -, mi sembra che cominci a star bene. Del resto, se capisce cosa voglio da lui e continua ad allenarsi così… Beh, si sa: torna ad essere un giocatore importante. E il buongiorno si vede dal mattino…». Lui più Bellucci e Montella, allora? Il tecnico blucerchiato è pronto: «Se la squadra li supporta, a me garba mettere tre giocatori offensivi là davanti. Ma ci vuole anche il loro aiuto quando si perde palla».

Le mie decisioni. Qualcuno vocifera: Montella l'ha presa male, quando è uscito. Mazzarri non scappa: «Io non l'ho mai visto, un giocatore che esce dal campo felice. Secondo voi, se io metto nello spogliatoio le maglie e dico ai ragazzi di prendersele… c'è qualcuno che la lascia lì? Un allenatore deve fare delle scelte e un giocatore deve accettarle, anche perché in campo ci va un suo compagno. Decido in base a quel che vedo, e quando penso che un cambio possa cambiare le cose lo faccio: del resto mi pare che anche nei minuti finali la squadra abbia girato bene. Anzi: se a Delvecchio fosse entrato quel pallone…». Voglia di vincere, mister.

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Nella foto Pegaso, Walter Mazzarri si dispera per il gol sfiorato nel primo tempo da Gennaro Delvecchio.

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