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Cassano inventa, Crespo rimedia: Samp-Inter finisce 1-1

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Cassano inventa, Crespo rimedia: Samp-Inter finisce 1-1

Una Samp da brividi spaventa l'Inter andando meritatamente avanti con una magia di Peter Pan: solo la bravura di Crespo fissa il risultato sul pareggio.

24_golcassanoLa Samp impone il pareggio all'Inter, e non sai se sorridere per una mezza impresa o prendertela per l'altra mezza, quella che sull'onda delle magie di Cassano e di una squadra che gira a memoria sembrava poter diventare realtà. Niente da fare, non sarà il blucerchiato il colore che fa cadere per la prima volta la capolista: ma in pochi, onestamente, ci erano andati così vicini.

Senza imbarazzo. Senza Volpi (squalificato), Sala (con un ginocchio a mezzo servizio) e Gastaldello (che si sveglia con la febbre), Mazzarri conferma dieci degli undici del derby, affidando a Lucchini le chiavi della difesa; davanti, a cercare di dar fastidio alla miglior difesa del campionato, stanno Cassano e Bellucci. E stanno bene, eccome: non son passati nemmeno tre minuti quando Bellucci, giusto lui, taglia il campo a trovare la deviazione al volo di Maggio, da due passi, e la risposta d'istinto di Julio Cesar. La Samp non ha paura, mette insieme la voglia di far male e la consapevolezza di poterci provare senza imbarazzi. E allora Cassano inventa per il campo, spaventa Julio Cesar da fuori area, regala dal niente a Bellucci una rovesciata che farebbe venir giù un paio di stadi. L'Inter non c'è, spunta fuori solo con un lancio per Crespo che non aggancia d'un soffio – ma l'azione è pericolosa assai: segno che a squadre del genere, se mai ci fosse stato il dubbio, non si può concedere nemmeno uno spillo.

Fuori Bellucci. Il primo tempo è una girandola di emozioni, di entusiasmo che puoi toccare con mano. Se l'Inter si fa viva nel finale con uno spunto di Suazo, fermato da un fischio di Rocchi dopo il contatto con Accardi, la Samp deve rinunciare a Bellucci, che lascia il campo con un ginocchio sinistro da controllare: dentro Bonazzoli, con Cassano sempre e comunque – nella domenica degli Oscar – attore protagonista.

Magie. Inevitabile, nella ripresa, dover concedere qualcosa in più al ritorno dell'Inter. Suazo e Maicon provano un paio di fughe in velocità, Bonazzoli e Maggio sbattono nel fuorigioco nerazzurro. Poi entra Sammarco, fuori da qualche giornata, per Delvecchio. E la magia, quella che uno stadio intero ha sentito nell'aria per tutto il primo tempo, trova la strada giusta per uscire a far scoppiare la gioia: Sammarco serve Antonio di testa, lui controlla e anticipa di botto Rivas andando a mettere il pallone giusto all'incrocio. Roba di lusso, roba di gran classe: la corsa a braccia aperte sotto la Sud è solo l'anticipo di un'esultanza ancor più bella, con le dita che indicano il campo come a dire "Io resto qui". Questo è Cassano: genio e amore.

Impresa a metà. L'Inter il colpo lo accusa, eccome. Stretta tra la sconfitta di Liverpool e lo scontro diretto che l'attende mercoledì a San Siro, con la Roma rilanciata dal successo sulla Fiorentina, la squadra di Mancini sembra faticare a ritrovare un filo logico nel suo pomeriggio. Ci riesce all'improvviso, quasi per caso, spaventando la Samp con un diagonale di Cambiasso (salva Lucchini a Castellazzi battuto) e sbattendola a terra con un cross di Stankovic che Crespo di testa va a deviare giusto nell'angolino. E' l'1-1 che smorza il sogno, che dimezza un'impresa che la Samp (che rinuncia poi anche ad Accardi, dolorante, e sorride all'esordio in A di Miglionico) stava meritando. E' l'1-1 che chiude la partita, perché da lì alla fine si scivola via senza più rischiare. La Sud canta lo stesso, la squadra le corre incontro stremata. Applausi, tanti. E un dubbio figlio dell'orgoglio: mancano due punti, in questa nuova domenica?

Sampdoria   1
Inter              1
Reti:
20' s.t. Cassano, 31' s.t. Crespo.
Sampdoria (3-5-2): Castellazzi; Campagnaro, Lucchini, Accardi (35' s.t. Miglionico); Maggio, Delvecchio (19' s.t. Sammarco), Palombo, Franceschini, Pieri; Cassano, Bellucci (43' p.t. Bonazzoli). A disposizione: Mirante, Ziegler, Kalu, Zenoni. Allenatore: Walter Mazzarri.
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Rivas, Materazzi, Maxwell (21' s.t. Figo); Vieira (36' s.t. Maniche), Cambiasso, Zanetti; Stankovic (39' s.t. Pelé); Suazo, Crespo. A disposizione: Toldo, Burdisso, Chivu, Solari. Allenatore: Roberto Mancini.
Arbitro: Rocchi di Firenze.
Assistenti: Romagnoli di Macerata e Nicoletti di Macerata.
Quarto uomo: Stefanini di Prato.
Note: ammoniti all'11' p.t. Vieira, al 42' p.t. Materazzi e al 29' s.t. Rivas; spettatori 27.000 circa; recupero p.t. 2', s.t. 4'.

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Nella foto Pegaso, il destro all'incrocio di Antonio Cassano non lascia scampo a Julio Cesar.

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