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Mazzarri: «Dispiace non aver vinto una partita così…»

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Mazzarri: «Dispiace non aver vinto una partita così…»

Tra la soddisfazione per aver fermato l'Inter e la delusione per un'impresa che si poteva fare il tecnico sceglie la seconda: «Ci credevo, sarebbe stato bellissimo».

24_mazzarrisammarcoEmozioni e sensazioni contrastanti per Walter Mazzarri dopo Samp-Inter. Da una parte, c'è la soddisfazione di aver fermato il rullo compressore nerazzurro, dall'altra il rimpianto per non essersi portati a casa tre punti che il Doria avrebbe certamente meritato. Sotto il profilo della prestazione e delle occasioni. Dati oggettivi dunque, che – se possibile – aumentano ulteriormente il rammarico del tecnico blucerchiato.

Soddisfatti a metà. «Dispiace non aver raccolto il risultato pieno dopo una partita del genere – comincia il trainer toscano -, ad un certo punto ci credevamo e penso che la squadra meritasse pienamente la vittoria. Peccato perché sarebbe stato bellissimo regalare quest'altra gioia ai nostri tifosi e a noi stessi, sarebbe servita molto per proseguire la crescita del gruppo. Purtroppo l'Inter è così: anche senza commettere errori, puoi aspettarti una giocata di qualche campione. Nel caso di Crespo è successo e dobbiamo dar merito all'argentino». Nessun rimprovero dunque alla difesa doriana, praticamente perfetta per tutto l'incontro. «Quando un attaccante, che ha addosso il marcatore, gli prende venti centimetri e mette la palla dove l'ha messa Crespo, puoi dire ben poco ai tuoi giocatori. Bisogna accettare la bravura degli avversari, anche se avremmo dovuto prestar più attenzione prima, al momento del lancio di Stankovic. Comunque è andata così, voltiamo pagina».

Tra Inter e Atalanta. Rammarico anche per quanto visto nella prima mezz'ora, una delle migliori dell'intera stagione. «Credo che ci si sia avvicinati molto alla prestazione col Palermo, nei primi trenta minuti abbiamo fatto vedere davvero un gran calcio, non solo per i tifosi ma anche per gli appassionati. Ve l'ho detto: il pari mi bolle dentro, meritavamo il successo». Un punto con l'Inter è tuttavia responso per cui si sarebbe firmato alla vigilia, un risultato che consente di proseguire la striscia positiva, in vista della difficile trasferta di mercoledì a Bergamo. «Andremo su un campo difficile – spiega Mazzarri -, in casa di una squadra che rispetto molto. L'Atalanta gioca bene ed è temibile, specialmente in casa. Dobbiamo affrontare quest'impegno con la stessa intensità degli ultimi due, dimenticando derby e Inter. Il rischio è sedersi, dopo tanta tensione. Non deve accadere». Prova importante questa per la Samp, chiamata a dimostrare di aver finalmente sconfitto il mal di trasferta. «Ma io sono fiducioso – parte secco Mazzarri -, perché ho sensazioni positive. I ragazzi hanno acquistato consapevolezza nei loro mezzi e convinzione, già a Roma contro la Lazio si era vista una grande Sampdoria, cui è mancato solo il risultato. Credo che le premesse, almeno psicologicamente, siano ottime».

Infermeria. C'è però da fare i conti con gli infortuni, che tornano a tediare l'ambiente blucerchiato. «Un peccato doppio, perché arrivano nella settimana in cui giochiamo tre gare. Mi dispiace per Bellucci, prima per l'uomo e poi per la pedina fondamentale nel nostro scacchiere. Il suo guaio sembra abbastanza preoccupante, anche se non tragico. Ne sapremo di più nei prossimi giorni, ma si tratta comunque di una perdita pesante, perché Claudio con Cassano si intende a meraviglia e i compagni hanno ormai assimilato i meccanismi per innescarli». Problemi anche per Accardi, che ha accusato una noia al flessore della coscia destra. Difficilissima la sua presenza a Bergamo. «Anche qui siamo sfortunati, perché proprio stamattina abbiamo perso Gastaldello per un attacco influenzale, ora è toccato ad Accardi, ferma restando l'indisponibilità di Sala. Ci sarà da inventare qualcosa per mercoledì, vedremo».
L'infermeria porta però anche una buona notizia: Sammarco è nuovamente disponibile. «E ha fatto bene oggi, fornendo l'assist a Cassano. Paolo ed Antonio si trovano bene, lo hanno sempre dimostrato in campo, anche se nel caso di Sammarco c'è da raggiungere ancora la condizione ottimale. Mi aspetto di più da lui, perché ricordo bene quanto era importante prima di farsi male».

Coerenza. Si parla di classifica, che fa davvero sognare, si parla di obiettivi europei. «Io continuo a predicare coerenza – chiude Mazzarri -, all'inizio si era detto di andare giornata per giornata, ora lo ripetiamo. Per noi le prossime 14 partite saranno 14 finale e alla fine capiremo dove saremo stati capaci di arrivare. Quest'anno non si parla di obiettivi, ma di crescita del gruppo. Sono importanti le prestazioni, da quelle si costruiscono i risultati».

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Nella foto Pegaso, Walter Mazzarri istruisce Paolo Sammarco prima di mandarlo in campo.

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