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Bellucci: «Questa domenica è il mio giorno perfetto»

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Bellucci: «Questa domenica è il mio giorno perfetto»

Un rientro a tempo di record dall'infortunio al menisco e subito un gol – il decimo – per eguagliare il proprio record in A: «Meglio di così – sorride Claudio – non poteva andare…».

16_festabelluccilucchiniNel finale di "Perfect day", Lou Reed canta: «You're going to reap just what you sow». Tradotto: «Raccoglierai ciò che hai seminato». Nel finale di Sampdoria-Catania, Claudio Bellucci segna il gol che chiude la gara e in sala stampa dice: «E' stato un premio alla mia volontà».

Recupero lampo. Il giorno perfetto del furetto romano inizia dopo altri 13, che a loro volta avevano seguito quello dell'infortunio al ginocchio, rimediato in Samp-Inter. Calvario breve, da record. Nemmeno Franco Baresi a Usa '94 ha fatto meglio. «Merito di chi mi ha curato – racconterà Bellucci -, ma anche mio, perché ho lavorato sodo e ho anche avuto un pizzico di fortuna, come è sempre meglio avere in questi casi». Giorno perfetto da ricordare. «Direi di sì – prosegue la punta blucerchiata -, entrare e segnare è stato fantastico. Ci tenevo a far vedere ai compagni e alla gente che sono guarito, perché infortuni come questo sono sì poco gravi, ma possono dar parecchio fastidio nell'ottica di una stagione. Fortunatamente è andata bene».

Il bene massimo. E' andata bene per Claudio ed è andata bene per la Samp. «Che poi è la cosa fondamentale – riprende lui -, anche perché io non cerco glorie personali. La vittoria della squadra è il bene principale, non l'ho dimenticato nemmeno nel periodo di degenza». Eppure una bella vittoria Bellucci l'ha conquistata, a livello morale e pratico. «Ho vinto una sfida e sono arrivato a quota 10 reti, che è il mio record personale in Serie A. Spero di superarlo nettamente nel corso delle prossime giornate. Per ora è stata una grande stagione per me e per la squadra, vorrei continuasse così».

Dolore e leader. La cognizione del dolore. «Per rientare – continua Bellucci -, ho lavorato molto sul dolore, anche perché altrimenti non ce l'avrei fatta a recuperare così presto. Ne ho sentite tante in questo periodo: dai 20 giorni minimo ai 40, al fatto che a 32 anni non è semplice rientrare in fretta. La mia forza di volontà è stata capace di ribaltare ogni previsione». E di rendere normali anche i punti dell'operazione, ancora ficcati nel ginocchio del talento romano. «Li toglierò solo domani, ma va bene lo stesso». E' un caso che, una volta entrato Bellucci, la Samp abbia fatto sua una gara in salita? Ecco che ne pensa l'attaccante di Mazzarri: «Non mi piace questo discorso, perché lo so dove si va a finire. Non è giusto parlare di leader di questa squadra, il gruppo ha dimostrato di essere forte senza di me e senza Cassano». Giusto per parlare senza peli sulla lingua. E poi. «A Parma i compagni hanno vinto col cuore e oggi hanno disputato una grande partita, non dimentichiamolo».

Testa a San Siro. Ora, il Milan. «Che è un avversario difficile, in un momento per loro non semplice. In casa però hanno avuto tante difficoltà quest'anno, a noi non resta che andar su a Milano a giocarci la partita come abbiamo sempre fatto. Il resto lo vedremo». Brucia ancora il 5-0 dell'andata, unica sconfitta a Marassi in questa stagione? Bellucci la vede così, e chiude: «Facemmo una figura non bella, speriamo di rifarci».

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Nella foto Pegaso, Claudio Bellucci esulta dopo il gol insieme a Stefano Lucchini.

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