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Poli: «Onorato e orgoglioso di vestire questa maglia»

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Poli: «Onorato e orgoglioso di vestire questa maglia»

Il giovane talento della Primavera dopo l'andata della finale di Tim Cup: «Peccato non aver segnato, ma non si può sempre vincere. I tifosi? Splendidi, una cosa mai vista».

03_poligirasoleAndrea Poli, talento puro, promessa e scommessa sicura su cui la Samp punta già da un bel po'. Stasera, numero 10 sulla schiena a Marassi, per la prima volta. Davanti ad un pubblico che gli fa già respirare il clima dei grandi, il clima cui probabilmente il giovane centrocampista è destinato da sempre. Lui la pressione la sente e la elabora, l'emozione la butta dentro le vene come fosse benzina.

Pressione. Davanti a Garrone, Marotta, Mazzarri e Cassano, fa uno o due numeri che suscitano battute e scambi di opinioni tra gli uomini più rappresentativi del club. E dice: «Hanno commentato ciò che ho fatto? Fa piacere, ma a loro devo solo dire grazie perché mi aiutano a crescere giorno dopo giorno, mantenendomi nel giro della prima squadra». Un bell'inizio, modestia a parte, in un'occasione importante. Sintomo che il ragazzo le partite pesanti le aspetta, non le rifugge: «Era un appuntamento atteso stasera – comincia Andrea -, sia per me che per tutto il gruppo. La finale di Coppa Italia è un traguardo cui la società tiene molto, cui noi stessi teniamo almeno altrettanto. Volevo fare bene, per me e per la Samp, ma purtroppo non siamo andati oltre lo 0-0».

Cattiveria. Parole di uno che studia da calciatore, anche fuori dal campo. Al Doria però, è mancata forse un po' di precisione sottoporta, così come un pizzico di personalità, di tranquillità. Forse Marassi ha ottenuto l'effetto contrario. «Credo proprio di no – taglia subito corto Poli -, dico solo che non si può vincere sempre: ce l'abbiamo messa tutta, ma sapevamo di incontrare una squadra forte, organizzata, e abbiamo fatto di tutto per portarci in vantaggio. E' mancata la cattiveria in zona gol e non ci siamo riusciti, speriamo giri meglio nel match di ritorno per portarci a casa un risultato che vogliamo fortemente noi e la società».

Tifosi. Insomma, tra una settimana si scenderà in campo per «La partita della vita, ce la giocheremo alla morte». Se non altro, per un pubblico che ha impressionato il campioncino blucerchiato. «Voglio veramente ringraziare la gente che è venuta stasera allo stadio, mi ha regalato la più grande emozione da quando gioco a calcio. Ringrazio i tifosi della Samp: sono onorato ed orgoglioso di vestire questa maglia, una cosa simile non l'avevo mai vista».

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Nella foto Pegaso, Poli in azione sotto gli occhi di Girasole.

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