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Tim Cup Primavera, Samp-Atalanta si chiude senza gol

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Tim Cup Primavera, Samp-Atalanta si chiude senza gol

Finisce a reti bianche la gara d'andata della finalissima di Tim Cup Primavera tra Samp e Atalanta: tra sette giorni ci si gioca il tutto per tutto a Bergamo.

03_fuscielloeramoNon sarà oro colato, ma nemmeno il carbone della Befana. I ragazzi di Pea, dopotutto, si sono comportati bene sia stasera che durante tutto l'anno e di meno – certo – non meritavano. 0-0 contro l'Atalanta nella prima delle due finali che assegneranno la Tim Cup Primavera, responso da guardare attraverso la parte mezzo piena del bicchiere. Non si avrà una visuale nitida, magari, ma l'immaginazione ne guadagna eccome.

Lucidità. Diventa attendibile così ipotizzare una gara di ritorno completamente diversa rispetto a questa d'andata, sviluppatasi più sulle orme della tensione e della paura che della reale contesa tecnico-tattica. Per dirla dritta-dritta: ci si giocherà tutto giovedì prossimo a Bergamo, dove non sarà più possibile far calcoli e dove si dovrà essere senza dubbio molto più concreti. Alla Samp di questa sera è mancata infatti la lucidità davanti, sopra ogni altra cosa. In incontri simili, dove le occasioni si contano su due-tre dita, bisogna esser bravi a buttarla dentro al momento giusto. In questo sicuramente i blucerchiati sono venuti meno. Attenuanti ce ne sono, a cominciare dall'atteggiamento non propriamente carioca dell'Atalanta, scesa a Marassi accorta e guardinga, più attenta a non prenderle che a darle.

Tifo e numeri. Gara bruttina, fin dai primi minuti, con gli ospiti che restano calmi, ordinati e i ragazzi di Pea a cercare uno spiraglio sempre meno accogliente col passare dei minuti. Occasioni da gol nemmeno a parlarne, almeno nella prima frazione. Si segnala solo una rete annullata a Scappini per netto fuorigioco su servizio di Marilungo (22') e davvero poco altro. I distinti – dove è assiepato un gran numero di sostenitori blucerchiati, sempre rumorosi e passionali, perché in campo c'è quella maglia lì – ribollono soltanto quando Poli si inventa un numero proprio sotto l'unico settore aperto al pubblico dello stadio, numero che non passa inosservato nemmeno dalla parte opposta del Ferraris, dove Marotta, Mazzarri e Cassano (presenti al match insieme al presidente Garrone e ad alcuni altri elementi della prima squadra) commentano subito l'episodio, trascinati da una battuta di Peter Pan che si alza in piedi e dice qualcosa ai due dirigenti, tra il divertimento generale dello stato maggiore Samp.

Occasionissima. La partita intanto prosegue sui ritmi già citati, proponendo soltanto diversi angoli – sempre battuti dallo specialista Bianco, sempre poco fortunati – e magre emozioni. Nel secondo tempo, l'Atalanta perde subito il difensore Locatelli, sostituito al 3' da Cerea. Fulvio Pea intanto medita: davanti l'apatia continua, è il caso di cambiare. Esce infatti uno spento Scappini per Ferrari (10'), poco dopo toccherà anche ad Arnulfo (16') prendere il posto di Koman, quasi mai in partita. Al 26' la più grande chanche per il Doria. I difensori atalantini pasticciano al limite, Ferrari fa suo il pallone e si presenta davanti ad Andreoletti, sparando fuori incredibilmente da pochi passi. Il centravanti italo-americano calcia d'esterno, invece che piazzare il pallone sul secondo. Sarà il rimpianto più grande di tutta la gara, perché da qui in poi ci si richiuderà nella tattica e nella paura. Soprattutto, nella voglia di rimandare tutto di una settimana, quando il clima e le motivazioni porteranno ai colori blucerchiati tutt'altro spirito.

Avanti Samp. Meglio respirare dunque i profumi positivi: non si è subito gol in casa, le trasferte sono buon pane per il gruppo di Pea, la voglia di portare a casa un trofeo storico per i colori blucerchiati è inenarrabile e, infine, l'Atalanta vista a Marassi non può terrorizzare il Doria. Rispetto certo, soprattutto all'Azzurri d'Italia, ma consapevolezza anche. A patto di pungere di più. Come i vicecampioni d'Italia possono e devono fare.

Sampdoria   0
Atalanta       0
Sampdoria (3-4-2-1):
Fiorillo; Lanzoni, Rossini, Calzolaio; Eramo, Signori, Poli, Bianco; Koman (16' s.t. Arnulfo), Marilungo (47' s.t. Gulan); Scappini (10' s.t. G. Ferrari). A disposizione: Bracci, Sembroni, Pondaco, Cucciniello. Allenatore: Fulvio Pea.
Atalanta (4-1-3-2): Andreoletti; Perico, Barbetti, Trovò, Locatelli (3' s.t. Cerea); Tissone; Girasole, Radovanovic (13' s.t. Fusciello), Bonaventura; Crotti (31' s.t. Gueye), Marconi. A disposizione: Zanon, Colombo, Dabre, Spampatti. Allenatore: Alessio Pala.
Arbitro: Peretti di Verona.
Assistenti: De Bortoli di Conselve e Spiandore di Vicenza.
Note: spettatori 5.000 circa; recupero p.t. 1', s.t. 4'.

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Nella foto Pegaso, Eramo va a rubar palla all'atalantino Fusciello.

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