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Garrone, Marotta, Mazzarri: «Felici per Antonio»

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Garrone, Marotta, Mazzarri: «Felici per Antonio»

Il presidente, l'a.d. e il tecnico della Samp orgogliosi e felici per la convocazione di Cassano in nazionale: «La sua chiamata è un premio per lui e per questa società».

20_garronecassanoLa convocazione di Antonio Cassano per il raduno che porterà l'Italia di Roberto Donadoni all'Europeo – ci speravano tutti, più o meno in silenzio – è una notizia che riempie i cuori blucerchiati di felicità: significa che la grande stagione blucerchiata, di per sé straordinaria, trova un nuovo fiore all'occhiello. I 10 gol segnati con la Samp, le magie con cui il talento di Barivecchia ha infiammato la Sud e strappato applausi anche ai tifosi avversari, la voglia di allenarsi e di sacrificarsi per gli obiettivi di squadra, la capacità di ammettere i propri sbagli: nella decisione di Donadoni entra tutto quello che è stato, quest'anno, Antonio Cassano.

Il presidente. Riccardo Garrone con Cassano ha sempre avuto un rapporto speciale, di affetto vero e stima reciproca. Oggi che il ragazzo torna in nazionale, e lo fa dalla porta principale, al massimo dirigente della Samp si apre il sorriso: «Sono felice, felice nel profondo del cuore – commenta Garrone, emozionato -. Antonio è un ragazzo d'oro, e in questa stagione con la Samp ha ricordato a tutto il mondo del calcio di cosa è capace: meritava questa chiamata. E poi c'è l'orgoglio di portare il blucerchiato agli Europei, una soddisfazione non da poco per una società come la nostra: la chiamata di Cassano dona lustro a tutto lo splendido lavoro che lo staff tecnico, la dirigenza e i ragazzi hanno saputo portare avanti».

Il Direttore. Anche Beppe Marotta sorride soddisfatto: lui più di chiunque altro – lo stesso Cassano l'ha sempre riconosciuto – ha creduto nella rinascita di questo talento, ed è lui, oggi, a festeggiare più di tutti. «Antonio è stata una scommessa che ero certo di vincere – ammette l'a.d. blucerchiato -, mai avuto nessun dubbio. Già quel che aveva fatto in campionato era sufficiente per dire che il calcio lo aveva ritrovato, ma questa convocazione in nazionale dona all'intera vicenda un sapore ancora migliore: il ragazzo è maturato, ha saputo imparare dai propri errori, tenere un comportamento esemplare e metterlo al servizio di una classe di categoria superiore… Sono felice per lui e sono felice per la Samp, perché avere uno dei nostri in azzurro è per la società motivo di orgoglio e di enorme soddisfazione».

Il tecnico. Poi c'è , Walter Mazzarri. Lui era quello che a inizio anno gli altri allenatori non sapevano se invidiare o compatire: avere uno come Antonio Cassano tra le mani, dicevano, è insieme un sogno e un pericolo. Né l'una né l'altra: alla Sampdoria, con le parole e l'aiuto dell'uomo di San Vincenzo, il ragazzo dei vicoli di Barivecchia s'è fatto uomo, ha trovato stimoli che non aveva forse mai avuto e ha capito quanto grande fosse l'opportunità che la società gli aveva messo davanti. «E io sono ben contento che oggi gli venga riconosciuto quel che ha saputo fare – dice Mazzarri -. Qui alla Samp si è messo a disposizione del gruppo fin dal primo giorno, rispettando in pieno le regole della convivenza e dando seguito con i fatti alle parole: si è allenato, ha giocato e ha incantato. La sua convocazione riempie la squadra di felicità e insieme di orgoglio, perché se Antonio è in nazionale è sì per le sue capacità fuori dal comune, ma anche per i risultati che ha saputo raggiungere insieme ai compagni».

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Nella foto Pegaso, Antonio Cassano e il presidente Riccardo Garrone all'arrivo a Genova.

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