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Dessena: «Non c'è stato nemmeno bisogno di dire sì»

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Dessena: «Non c'è stato nemmeno bisogno di dire sì»

A sampdoria.it il giovane centrocampista ducale si racconta per farsi conoscere un po' meglio dai tifosi blucerchiati e per salutare la sua Parma.

11_dessenaEmozionato e davvero felice. Il primo contatto telefonico con Daniele Dessena è per chi lo vive una piacevolissima scoperta: «La Sampdoria è traguardo inaspettato e così bello da togliere il fiato». Diretto ed entusiasta: di meglio non si potrebbe chiedere.

Daniele Dessena alla Sampdoria, le prime sensazioni.
«Che domanda… Sensazioni bellissime. Non sono contento, ma stra-contento. E' stato tutto così rapido e intenso che devo ancora comprendere appieno quello che è avvenuto. Arrivo alla Sampdoria: solo pensarlo è per me una emozione. Per me, per la mia famiglia questo è un momento davvero inaspettato e per questo forse ancor più bello».

Quanto ci hai messo a decidere del tuo futuro quando ti hanno fatto il nome della Samp?
«Se la racconto quasi fa sorridere… Ero e sono a Coverciano con l'Olimpica e sono bastate due telefonate prima e dopo l'allenamento con i compagni in azzurro per sapere che ero diventato un calciatore della Samp. Sinceramente non ho dovuto nemmeno dire sì ad una proposta che per me era tanto inaspettata quanto gradita».

Arrivi alla Samp e per te si tratterà della prima esperienza lontano da Parma.
«E' vero. Accanto alla enorme gioia per l'approdo alla Samp c'è la malinconia legata al dover lasciare Parma che è e rimane la mia città. Lì sono nato e sono diventato calciatore, è normale e comprensibile che alberghino in me al momento due stati d'animo assai differenti tra loro. Ma sono anche convinto che tutti quelli che mi hanno visto crescere in gialloblù non possano che essere felici per un trasferimento che conta moltissimo per la mia maturazione di uomo e sportivo. Questa in blucerchiato è un'opportunità che equivale ad un sogno ad occhi aperti».

Il bilancio di una vita coi ducali?
«Lascio Parma con i sentimenti che ho raccontato prima, ma anche con un libro dei ricordi quasi infinito. Pieno di momenti belli perché anche nei frangenti più bui ho comunque avuto l'onore di rappresentare quella che è la bandiera della mia città. Ricordi ne voglio citare due: lo spareggio vinto contro il Bologna per non retrocedere in Serie B (18 giugno 2005, n.d.r.) e la semifinale di Uefa  contro il Cska Mosca. L'ultima stagione è storia recente che resta una ferita. Del Parma avevo pensato di poter diventare una bandiera. Non sarà così e un po' mi resta il rimpianto, ma presente e futuro si chiamano Sampdoria: qualcosa di enorme per me».

Ringraziamenti?
«Una serie senza fine; dai compagni, tutti, ai dirigenti, ai tecnici, fino al presidente Ghirardi che mi ha regalato questo sogno. I tifosi e i Boys, li cito per ultimi, ma sono in cima come sempre. Un po' mi sento uno di loro perché in Curva al Tardini ci sono cresciuto».

E adesso spazio a Genova, alla Samp al futuro prossimo del Daniele Dessena neo blucerchiato. Cosa conosci della tua nuova realtà?
«Conosco dei colleghi, dei fortissimi avversari e tanti campioni. Tra questi un fuoriclasse come Cassano che non può non affascinare un giovane come me. Personalmente non ho mai incrociato nessuno dei miei futuri compagni, ma legare è l'ultimo dei miei problemi. Sono un ragazzo aperto, con tutti».

Alla Samp per provare a confermare un grande campionato con in più l'opportunità del palcoscenico europeo.
«Stagione bella, intensa e con una Serie A che si preannuncia equilibratissima. Da vivere. E poi c'è la Coppa Uefa. Io arrivo per giocarmela perché questa è una competizione magnifica e sottovalutata. Ho un rapporto splendido con la Uefa e personalmente farò di tutto per onorarla».

Voglia di Samp, tanta, ma alle porte un impegno e un onore non da poco: rappresentare l'Italia alle Olimpiadi. Cosa ti aspetti dall'avventura a cinque cerchi?
«Mi aspetto molto. Sono parte di un gruppo forte e motivato. Andremo in Cina per vivere un'esperienza particolare con la consapevolezza di rappresentare un paese importante come l'Italia. Una nazione che nel calcio parte sempre per provare ad arrivare in fondo».

Parma, Pechino, ma la testa è già al blucerchiato.
«Sono giovane, ma non amo perdere l'equilibrio. Di certo ringrazio tutti fin da subito per i complimenti e l'incoraggiamento. Ai tifosi solo una promessa: non mollo mai e cerco sempre di dare il duemila per cento. Lo farò anche e soprattutto per la Samp. E sinceramente non vedo l’ora…».

Dessena alla Sampdoria

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Dessena: stellina azzurra, a Pechino da blucerchiato

Nella foto Pegaso, Daniele Dessena al Tardini in maglia ducale.

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