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I confermati: parlano Sammarco, Gastaldello e Mirante

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I confermati: parlano Sammarco, Gastaldello e Mirante

Le interviste a tre dei protagonisti della grande stagione blucerchiata chiusa al sesto posto: «Possiamo ripeterci – garantiscono in coro -, abbiamo la voglia e le capacità per farcela».

15_gastaldelloUno, Sammarco, era arrivato come mediano chiamato a dar fiato a Palombo e s'è ritrovato trasformato in centrocampista di corsa e fantasia, con licenza di andare a far male agli altri. Un altro, Gastaldello, era arrivato in silenzio, infortunato, e quando è stato bene dalla difesa non l'ha più tolto nessuno. E poi l'ultimo, Mirante, che non avrà conquistato la maglia da titolare come sperava ma quando è andato in campo ha fatto capire perché Juventus prima e Samp poi in lui credono tanto. Eccoli – Sammarco, Gastaldello e Mirante – nella prima intervista della nuova stagione.

Il centrocampista che segna. Riscattato dalla Samp dopo un campionato strepitoso, Paolo Sammarco sorride di gusto se ripensa alle prime parole che regalò a sampdoria.it un anno fa: «Giocavo a ridosso delle punte, poi i frutti non erano dei migliori ed ho cominciato ad arretrare. Grinta e generosità». «Però avevo anche detto che non disdegnavo giocare a pallone – corregge il tiro oggi, dopo un campionato da 10 e lode -, e direi che quando siamo passati al centrocampo a 5 s'è visto… Sono contento, contento di come è andata e contento che la Samp abbia creduto in me riscattandomi: speriamo di ripeterci». Sapendo che le conferme sono più dure delle sorprese: «E' vero – risponde lui -, ma il gruppo è rimasto e la società lavora sempre bene. Sappiamo come si fa, conosciamo già gli schemi del mister e abbiamo tutti voglia di non fermarci proprio adesso. L'ideale sarebbe unire al rendimento in casa dello scorso anno, che col sostegno della Sud è stato pazzesco, qualche miglioramento in trasferta… E poi il derby: li ho saltati tutti e due, quest'anno voglio essere protagonista. E vincere, chiaro».

Il difensore che stupisce. Daniele Gastaldello l'anno scorso non lo considerava quasi nessuno, in giro. Era arrivato a Moena mezzo rotto, aveva bisogno di tempo per rimettersi in piedi ed entrare nei meccanismi di Mazzarri. Poi, chi l'ha tolto più? «E quest'anno parto alla pari dei compagni – dice con gusto lui -, anche se so che confermarsi non è semplice. Ma so di poter crescere ancora, conosco i miei margini di miglioramento e voglio andare avanti: più o meno lo stesso discorso vale per la squadra, visto che adesso abbiamo un anno insieme alle spalle e possiamo puntare a bissare i risultati dello scorso campionato…». Unico svantaggio, il non poter più sorprendere nessuno: «Adesso la gente sa cosa può fare la Sampdoria – è la risposta di Daniele -, ma lo sappiamo anche noi. Questa è una grande squadra, capace di andarsela a giocare su ogni campo. Come ha sempre fatto».

Il portiere che preme. Antonio Mirante non viene dalla miglior stagione della carriera, ma questo non gli toglie entusiasmo e decisione. Anzi. Lui di voglia ne ha forse anche più degli altri: «Perché devo continuare quel che ho iniziato – spiega, con voce bassa ma ferma -. Per me era importante rimanere, e sono contento che la società abbia voluto confermarmi: farò il possibile per ripagarne la fiducia». Anche se il posto bisognerà sudarselo ancora… «Ma in Serie A sudi sempre e comunque, mica è un problema. Le scelte spettano al mister, quello che conta è dare il massimo ed essere sempre consapevoli di averlo fatto… A maggior ragione in una squadra come questa, con un gruppo del genere e dopo una stagione come quella passata. E aggiungo una cosa: attenti a Cassano, perché rispetto all'anno scorso sarà subito pronto. La nostra arma in più per cercare di ripeterci: convinzione e motivazioni ci sono». Poi c'è anche Fiorillo, col quale rompere le scatole a Castellazzi per un posto. Fiorillo, dicono, somiglia a Buffon. Antonio ha giocato con tutti e due: «E lo dico chiaro, il futuro è di Vincenzo. Ha potenzialità, fisiche e mentali, davvero incredibili».

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Nella foto Pegaso, Daniele Gastaldello sereno e sorridente nel giorno del raduno.

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