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Mazzarri: «Questa squadra non si accontenta mai»

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Mazzarri: «Questa squadra non si accontenta mai»

Il tecnico della Samp riparte con lo stesso credo che lo ha portato al sesto posto dello scorso anno: «Cercare sempre di migliorarsi, andare su ogni campo per giocare bene e provare a vincere».

15_mazzarriWalter Mazzarri siede a fianco di Beppe Marotta, nella prima conferenza stampa della nuova stagione. E ascolta – attento, curioso – quel che dice il Direttore. Poi tocca a lui, che al discorso a braccio preferisce le domande. Ma due cose le mette subito lì, perché ci tiene. Uno: «Ringrazio Marotta per tutto quel che ha detto su di me, e voglio sottolineare come io sia perfettamente d'accordo con lui su tutto il resto». Due: «Ho fatto un po' più di vacanza del solito, avevo bisogno di staccare. Ma sono tornato e sono carico, come e più dell'anno passato». Domande, please.

La salvezza con la Reggina, il sesto posto al primo assaggio di Samp. Comincia una stagione cruciale, per Mazzarri?
«Beh, allora partiamo da lontano e mettiamoci anche la promozione a Livorno… Via, diciamo che la sfida è ancora più affascinante: lo scorso anno abbiamo seminato e ci siamo fatti conoscere, ora si parte più tranquilli ma con grandissimi stimoli ed entusiasmo da vendere».

La conferma del gruppo è la cosa a cui teneva di più?
«Lo avete visto quando mancava Cassano, quando altri giocatori importanti si sono infortunati. Questa squadra ha una fisionomia, ha solidità e convinzione a prescindere dagli interpreti: questa è la base sui inserirò i nuovi e i ragazzi, sperando di riuscire a far capire a tutti come sia sempre necessario non accontentarsi mai. I successi, l'ho sentito dire anche a Mourinho, bisogna scordarseli subito: niente appagamento, niente presunzione, ma solo lo stimolo di volersi migliorare».

Qualcosa, in questo organico, ancora va fatto. E' un problema partire ora per il ritiro?
«Al di là delle assenze che ci rendono orgogliosi, che sono quelle dei giocatori andati nelle varie nazionali, dico che non ho problemi: abbiamo tanti giovani da inserire, abbiamo una squadra in cui quasi tutti i giocatori sanno quel che voglio da loro. Fine del discorso: perché non sono cambiato, di mercato con voi non parlavo e continuo a non parlarne».

Calcio giocato, allora. Cambierà qualcosa nella Samp 2008/09?
«Dipenderà dalle risposte del campo. L'anno scorso, quando avevo visto che era opportuno passare ad un altro modulo, l'ho fatto. Quest'anno vedremo se sulla destra le caratteristiche dei giocatori che vanno a sostituire Maggio consentiranno di giocare alla stessa maniera o se varieremo qualcosa: ma partiamo da una squadra che aveva trovato la quadratura del cerchio, non dimentichiamolo».

Serie A: dove si colloca, alla luce anche del mercato delle avversarie, la nuova Samp?
«Non si può parlare di obiettivi precisi. Io posso promettere, per come sono fatto, che chiederò ai giocatori di metterci lo spirito dell'anno scorso: quello di una squadra propositiva, che va a giocarsela su tutti i campi con l'idea di far vedere un bel calcio. E' il nostro credo, sarà il campo a dire dove ci porterà. Ricordatevi anche che abbiamo una Serie A vicina ai valori assoluti, con tutte le grandi piazze rappresentate e diverse squadre protagoniste di investimenti davvero notevoli».

Con in più l'onere e l'onore di giocare la Coppa Uefa.
«Un onore, davvero. Ce la siamo sudata e guadagnata, e ci entriamo dalla porta principale: sarà un'occasione importante di confronto con altre realtà, ed è soprattutto tornata a essere una manifestazione di grande prestigio. Noi vorremmo semplicemente arrivare il più in alto possibile».

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Nella foto Pegaso, il tecnico della Samp Walter Mazzarri.

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