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Bottinelli: «Volevo l’Italia, volevo venire alla Sampdoria»

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Bottinelli: «Volevo l’Italia, volevo venire alla Sampdoria»

Il nuovo acquisto blucerchiato si presenta in esclusiva per sampdoria.it: «Sono felice di essere qui, l'Italia e la Samp sono il raggiungimento di un obiettivo».

12_bottinellimarottaJonathan Pablo Bottinelli arriva a Genova stravolto, dopo un viaggio dall'Argentina che gli ha portato via oltre venti ore spese negli aereoporti di questo e dell'altro mondo. Stanchezza da vendere, insomma, ma anche la voglia di entrare subito nella sua nuova vita: prima un salto in sede, a Corte Lambruschini, per la firma del contratto; quindi di corsa al Baluardo, Porto Antico, per le visite mediche. Domattina il primo allenamento, a Bogliasco, e la presentazione ufficiale. In mezzo, c'è tempo per quattro chiacchiere in esclusiva per sampdoria.it: sono le prime parole del nuovo difensore blucerchiato.

Benvenuto, Jonathan. Anche se un anno dopo rispetto a quel che si leggeva sui giornali, finalmente sei in Italia.
«E sono molto, molto felice di esserci. Giocare in Europa, per me come per ogni calciatore argentino, è la realizzazione del sogno di tutta una carriera: ma è anche un obiettivo professionale dal quale ripartire con nuovi orizzonti».

Ricominciare da zero, insomma?
«Alle spalle ho più di cento presenze nel campionato argentino, ho giocato le coppe sudamericane: però sì, qui tutto questo non conta. Mi sono fatto le ossa, ho esperienza nonostante sia ancora giovane, ma dovrò dimostrare tutto e far parlare il campo: sono ben contento di poterlo fare».

In un ruolo, quello di mancino della difesa a 3, che conosci bene.
«Ultimamente mi hanno sempre messo lì, è vero. Però nasco come esterno, e ho giocato anche a 4: nessun problema, sono nelle mani del mister».

Per te garantisce Paolo Montero, uno che in Italia ha speso una vita a fermare attaccanti.
«Con lui al fianco ho fatto il centrale di sinistra per una stagione intera, al San Lorenzo, e ci siamo trovati benissimo: è un grande amico, ha promesso di venirmi a vedere non appena saremo a Torino contro la sua Juventus…».

Prima, però, ci sarà l'Inter di Zanetti, Cambiasso, Crespo e via dicendo: che effetto fa pensare di dover affrontare così tanti argentini?
«L'idea è interessante, piacevole. Sarà bello cominciare questa nuova avventura contro di loro».

Un'avventura, questa, dalla quale ti aspetti…
«Di impormi anche nel campionato italiano e di conquistarmi un posto in pianta stabile in nazionale. Sono entrato nel giro del c.t., Basile, e vorrei restarci: per farcela, dovrò dare il massimo per la Samp».

Campagnaro a farti da interprete, per entrare prima in gruppo?
«Lui e Fornaroli mi daranno una mano, ma credo sia fondamentale che io impari prima possibile l'italiano: per capire cosa mi chiede il mister, e di conseguenza rendere al meglio sul campo, la lingua è la prima cosa».

Al limite, potrà aiutarti anche Cassano…
«Che giocatore… Sono felice di essere suo compagno. E sono felice anche di venire a giocare davanti ad un pubblico caldo e intelligente come quello doriano».

Giusto, i tifosi. Dice niente la parola derby?
«Mi dice che, tra le altre, due partite sono parecchio importanti. Avrò davanti Lucho Figueroa, lo conosco bene: ma state tranquilli, in campo non guardo in faccia nessuno».

Numero di maglia?
«14, il mio giorno di nascita. Ho sempre giocato col 6, ma mi va benissimo cambiare».

Buon riposo, Jonathan. Da domani si comincia.
«Grazie. Sarò pronto. Spero solo che le prossime volte sia un po' più semplice, tornare in Argentina…».

Jonathan Pablo Bottinelli alla Samp
Comunicato Stampa: Jonathan Bottinelli alla Samp
Giovane ma grintoso ed esperto: ecco Jonathan Bottinelli
Clicca qui per vedere le prime foto di Bottinelli in blucerchiato

Nella foto Pegaso, Jonathan Bottinelli e l'a.d. blucerchiato Beppe Marotta.

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