Maggio: «Samp, ormai sei la mia seconda casa»
Ha parole d'amore per il blucerchiato, l'esterno arrivato dalla Fiorentina: «Qui sto bene, ho dei compagni fantastici e sto giocando con continuità. Il Cagliari? Gara dura, ma possiamo metterli in crisi».

Il mio anno migliore. Quando glielo chiedono, se questo sia davvero il momento più felice dei suoi anni da calciatore, Maggio allarga il sorriso e risponde pronto: «Sì. Sicuramente sì». Poi apre il concetto: «Arrivo da tante cose non belle, da mille problemi fisici. Ho scelto di venire qui per riscattarmi, per combinare qualcosa d'importante e far vedere quel che valgo alle tante persone che non hanno creduto in me. Al momento ci sto riuscendo: posso essere contento. Molto contento».
Io e Novellino. E' un dato di fatto che la crescita di Maggio sia andata di pari passo con le attenzioni di Novellino: «Avere la fiducia dell'allenatore per un giocatore è fondamentale – ammette lui, soddisfatto -, e io quest'anno oltre alla fortuna di star bene ho anche quella di avere un tecnico che mi vede bene e mi fa giocare. Poi sta a me continuare a meritarmelo». E i meriti ci sono, innegabili, se è vero che a lui Novellino non rinuncia più: in difesa come a centrocampo. «Forse non ho le caratteristiche per ricevere palla e puntare l'uomo, da esterno alto – spiega Christian -, sono uno che preferisce partire da dietro. Ma se gioco va bene tutto: d'altronde sono qui per lavorare e migliorare».
Due partite, poi vedremo. Cagliari e Palermo, un girone fa, segnarono probabilmente il peggior momento della stagione blucerchiata. Due sfide grigie, senza entusiasmo, e due sconfitte che aprirono la memoria di una stagione – quella scorsa – troppo brutta per poterla rivivere. Oggi che Cagliari e Palermo arrivano a Marassi la Sampdoria è un'altra, una squadra che ha finalmente preso piena coscienza e dei propri mezzi e dei propri limiti. E non si fa problemi: in campo ci va decisa a dare l'anima. Così farà anche in queste due partite che, Maggio conferma, semplici proprio non sono: «Il Cagliari viene da una bella vittoria – ricorda l'esterno veneto – e ha i mezzi per metterci in difficoltà. Non dovremo permetterlo. Nelle ultime due trasferte abbiamo dimostrato di poter combattere alla pari con qualsiasi squadra e sappiamo benissimo di poter fare qualcosa di importante, in questo campionato: vogliamo vincere per continuare a crederci».
Con l'appoggio dei tifosi. Giorni difficili, questi, per chi allo stadio vuole andarci per cantare e sostenere la propria squadra. E se da un lato Maggio conosce bene i vantaggi che uno stadio in festa regala («Giochiamo due partite difficili e per fortuna le giochiamo in casa, davanti ai nostri tifosi: loro sono la nostra arma in più»), dall'altro non dimentica l'effetto che fa una gradinata silenziosa: «Non avere il loro aiuto è brutto – è l'analisi di Christian -, e difatti con l'Atalanta nel primo tempo abbiamo faticato… Dispiace e parecchio si sia creata questa situazione, ma è certo che quando i nostri tifosi cominciano a cantare le cose cambiano».
Il mio futuro. Pensa anche al futuro, Maggio. Il cartellino è in bilico, la Fiorentina ha voce in capitolo: «Io spero di non tornare a Firenze perché qui sto benissimo – chiude Christian, chiaro e onesto -. Ho trovato dei compagni fantastici, Genova è diventata la mia seconda casa… Sinceramente: voglio restare».
Nella foto Pegaso, Christian Maggio, 25 anni, insieme a mister Walter Novellino, 54.
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