Montella: «Ho ancora voglia di sacrificarmi per la Samp»
A una settimana dall'esordio in campionato Vincenzo Montella non ha perso l'entusiasmo e le motivazioni che l'hanno spinto a tornare alla Samp: «Sono pronto».

Verso Siena. Ci siamo: è la settimana prima della prima. «E io penso di essere a posto», sorride Vincenzo. Che non aspetta altro: «Io sto bene e credo che tra una settimana starò ancora meglio, pronto per giocare. Certo, col Legnano ho fatto fatica (erano i primi 90' senza sostituzioni, ndr): ma siamo ancora in preparazione, è normale sia così. Quel che conta è il campionato, l'approccio mentale con cui ci arrivi. Ripeto: sono pronto».
Nessuna rivincita. Comincia una stagione particolare, un ritorno alle origini strano e bello. Ma Montella non cerca vendette, non ce l'ha con nessuno: «E perché dovrei?», chiede quasi stupito. E allarga il concetto: «Con la Roma mi sono lasciato benissimo, ho ancora un contratto e abbiamo deciso insieme cosa fosse meglio per il mio futuro. Nessuna rivalsa, né con loro né con nessun altro. L'anno scorso ho fatto bene nella prima metà, pur giocando poco, e rifarei senza esitazioni la scelta dell'esperienza in Inghilterra: ho conosciuto da vicino un calcio diverso, è stato bello». E allora, chiedono, meglio un gol nel derby che non uno all'Olimpico a due giorni da Natale? Vincenzo non esita un secondo: «Rispondo sincero: io quando vado in campo cerco solo di fare del mio meglio e onorare la maglia che indosso. L'ho sempre fatto e continuerò a farlo».
I gol. Onorare la maglia, per uno come lui, significa anche allargare le braccia e correre felice. Altrimenti, non lo chiamerebbero Aeroplanino. «Però alla classifica dei cannonieri non ci pensavo nemmeno da ragazzo – dice Vincenzo -, figuriamoci ora che sono più maturo… Conta prepararsi, fare quel che si può e tutto viene di conseguenza. I numeri non li guardo, anche se sono importanti: mi basta sapere che in A, contando le presenze, ho segnato parecchio. Importa solo questo».
Sogni e realtà. E' tornato Bellucci, è tornato Montella, sono arrivati Caracciolo e Cassano. Se da un lato l'abbondanza si traduce in concorrenza, dall'altro spuntano fuori i sogni dei tifosi. Che aspettano da anni qualcuno che gli ricordi cosa hanno significato Vialli e Mancini per quella gradinata. Lui, Vincenzo, con Mancini ha diviso gli ultimi anni a Genova. E sa quel che dice: «Quei due hanno vinto un campionato – spiega -, ma l'hanno vinto anche perché avevano una squadra alle spalle. Non sono due giocatori a vincere le partite da soli, anche se bravi: per questo dico che davanti siamo in tanti e non potrà che farci bene, ma aggiungo anche che i risultati si raggiungono tutti insieme». E se la nazionale che Cassano insegue e Palombo vive resta un ricordo e non un obiettivo («Penso non ci sia più spazio, per me»), a Montella non resta che tornare all'inizio: «Punta o trequartista? Ripeto: massima disponibilità. Davanti sono sicuro di quel che posso dare, a giocare più indietro ci sto provando. Sarà il mister a decidere per come pensa e per come mi vede». Voglia di sacrificarsi, parole sue. Con quei numeri addosso, non è da tutti.
Nella foto Pegaso, Vincenzo Montella in azione a Legnano nell'amichevole di domenica.
altre news
Fornaroli torna Bogliasco: «La Samp mi è rimasta dentro»
Sponsor Day 2025: il ritrovo dei partner blucerchiati