Marotta: «Gara sfortunata, e ora sette giorni durissimi»

L'a.d. blucerchiato tra la sfortuna di Napoli («Senza nulla togliere alla squadra di Reja, ma eravamo decimati») e il doppio impegno Aalborg-Genoa: «Due gare importantissime».

Beppe Marotta lo dice chiaro e tondo: «Più che sfortuna, la chiamerei proprio sfiga». Limpido come il cielo d'agosto. E come dare torto al Direttore? La Samp domenica al San Paolo ha dovuto fare i conti con una marea di defezioni, tra quelle note alla vigilia e le altre, rivelatesi durante la trasferta in terra partenopea. «Si tratta di una gara molto difficile da analizzare – riprende il discorso l'a.d. blucerchiato -, bisogna considerare che già prima di partire per Napoli passavamo agli avversari 7 elementi su 20, poi ci sono stati i forfeit di Bellucci nella notte di sabato e l'infortunio di Lucchini dopo tre minuti di gioco. Siamo scesi in campo con la difesa completamente decimata e, come se non bastasse, abbiamo anche regalato il primo gol… Con questo non voglio assolutamente nascondere i meriti del Napoli, per carità, ma si tratta di dati impossibili da ignorare».
Ora, l'Aalborg. Domenica, il Genoa. Settimana di fuoco per la Sampdoria, che ci arriva in quali condizioni? «Anche qui è difficile rispondere – chiude Marotta -, abbiamo situazioni cliniche da definire; di certo ci attendono sette giorni duri, a cominciare da giovedì, fino ad arrivare a domenica sera. La partita di Coppa Uefa sarà importante, il derby sarà ancora più importante: dobbiamo onorare questa fantastica sfida fino al 90' e oltre».

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Nella foto Pegaso, la delusione sui volti dei giocatori della Samp a fine gara.