Il Milan passeggia sulla Samp: a Marassi è disfatta
Primo tempo combattuto, ripresa da incubo: Kakà colpisce dopo appena due minuti e la Samp si scioglie sotto i colpi dei campioni d'Europa. Il Milan vince 5-0.

Reazioni difficili. Tra tutti i tasti delicati, ce n'è uno che sta diventando il minimo comume denominatore di tutto il campionato blucerchiato: l'incapacità di reagire quando si va sotto. E' successo sempre, ma non era mai successo come contro i rossoneri. Bravi loro a far uno-due in una manciata di minuti, appena ad inizio ripresa, d'accordo. Ma crollare così non si può e non si deve, specialmente di fronte ad un pubblico che ha fischiato – e nemmeno come ci si sarebbe aspettati, come probabilmente sarebbe stato anche lecito – soltanto al fischio finale di Ayroldi. Al 2-0 di Gilardino la Samp si è squagliata come un gelato, aprendosi fatalmente alla velocità d'esecuzione del Milan, qualità che più di tutte esalta e aiuta i campioni d'Europa. Non è un caso infatti che quando gli uomini di Mazzarri, nel primo tempo, hanno saputo bloccare le fonti di gioco avversarie, chiudendo e ammazzando le idee rossonere, si sia vista tutt'altra sfida.
Festa rossonera. Però si è speso tanto, troppo, pagando tutto quando Kakà e Gilardino hanno tagliato le ginocchia dei doriani. Un dispendio forse al di là delle possibilità della Samp, sarebbe servito un gol o quantomeno non prenderlo subito per corroborare le energie, per buttarsi a capofitto nel tentativo d'impresa. Invece no. Invece nei secondi 45' è stato solo Milan, prima con Kakà, poi due volte con Gilardino (davvero grave l'ingenuità difensiva sul terzo gol), poi con Gourcuff ed infine con Seedorf. Insomma, festa Milan dopo due sconfitte consecutive, la Sampdoria adesso si deve riorganizzare a livello mentale se non vuole sprofondare in un baratro di tipo prettamente psicologico da cui poi diventa difficilissimo uscire.
Le attenuanti. Chiaro, ci sono da considerare le attenuanti. Una su tutte la questione difesa. Accardi è out da due mesi e mezzo, Campagnaro sconterà a Cagliari l'ultima delle tre giornate di squalifica rimediate contro il Parma, Lucchini s'è fatto male all'inizio della sfida di mercoledì sera, Gastaldello ha bisogno di minuti per ritrovare la condizione, Bastrini gioca poco e quando gioca non gli si può certo chiedere la prestazione da leader. L'unico su cui si può puntare è Gigi Sala, fin qui affidabile a parte l'errore di domenica a Catania, primo vero pasticcio stagionale. E questa è una. In mezzo bisogna sicuramente lavorare, soprattutto sugli esterni. C'è da ottenere il massimo dal rientro di Maggio, tra i migliori mercoledì, c'è da capire chi schierare fra Pieri – ordinato e meno offensivo – e Ziegler (meno ordinato e più potente). Davanti le scelte al momento sono piuttosto obbligate. Bellucci e Montella rappresentano un valore aggiunto, Bonazzoli si sta ritrovando dopo il lungo stop, Caracciolo cerca l'esplosione. Tutto ciò mentre un certo Antonio Cassano – tra i talenti puri più fulgidi del calcio italiano degli ultimi 20 anni – vive un'altalena di noie muscolari che gli impediscono di tornare ad essere chi è.
Riscatto. Naturalmente nulla è decisivo a questo punto della stagione, specialmente con una classifica così. Tuttavia domenica a Cagliari c'è la sensazione di giocarsi qualcosa di importante, qualcosa che va ben oltre i tre punti. Occorre darsi un tono, un'identità precisa, una mentalità solida e continuativa nel tempo, nonostante i risultati e gli avversari. Un 5-0 è sempre male, sempre. Anzi, è malissimo. Ma non è detto che non si possa trasformare in bene. Anzi, benissimo.
Sampdoria 0
Milan 5
Reti: 2' s.t. Kakà, 8' s.t. e 17' s.t. Gilardino, 30' s.t. Gourcuff, 34' s.t. Seedorf.
Sampdoria (3-4-2-1): Castellazzi; Gastaldello, Sala, Lucchini (12' p.t. Bastrini); Maggio, Volpi, Palombo, Ziegler (29' s.t. Bonazzoli); Sammarco, Bellucci (22' s.t. Caracciolo); Montella. A disposizione: Mirante, Pieri, Zenoni, Franceschini. Allenatore: Walter Mazzarri.
Milan (4-3-2-1): Dida; Bonera, Nesta, Kaladze, Serginho (29' s.t. Simic); Gattuso (23' s.t. Gourcuff), Pirlo, Brocchi; Seedorf, Kakà (35' s.t. Cafu); Gilardino. A disposizione: Kalac, Favalli, Emerson, Inzaghi. Allenatore: Carlo Ancelotti.
Arbitro: N. Ayroldi di Molfetta.
Assistenti: Carrer di Conegliano Veneto e Carretta di Padova.
Quarto uomo: Pierpaoli di Firenze.
Note: ammoniti al 35' p.t. Sala, al 42' p.t. Kaladze, al 12' s.t. Palombo e al 46' s.t. Gourcuff; spettatori 20.000 circa; recupero p.t. 1', s.t. 2'.
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Nella foto Pegaso, un duello tra Alberto Gilardino e Angelo Palombo.
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