Marilungo: «Che emozione segnare sotto la Sud»
Il talento della Samp dopo una doppietta che sa di sogno: «E' stato emozionante, questi due gol li dedico al mio nipotino e a mia mamma. Però ora è meglio che mi rimetta a lavorare…».
Esordio dal primo minuto in Serie A per Guido Marilungo e due reti. Un sogno che si realizza, senza giri di parole. Un sogno annunciato, in realtà, perché il funambolo campione d'Italia con la Primavera blucerchiata è una promessa attesa dagli addetti ai lavori, che accolgono la giornata di oggi con molta meno sorpresa di quanto si potrebbe pensare.
Emozioni. Lo stesso Walter Mazzarri dice continuamente in conferenza stampa: «Sapevo che Marilungo ci avrebbe dato una bella mano». Insomma, iniezioni di fiducia una dopo l'altra, per l'ex fantasista di Fulvio Pea, avviato ormai alla carriera da professionista con tutti i crismi della cosa. Il rischio, ora, è montarsi la testa. Ma dalle parole che Guido dice in sala stampa dopo Sampdoria-Cagliari, poche e ancor meno presuntuose, sembra proprio che quel rischio non esista. «E' stata una grande emozione segnare due gol sotto la Sud, al mio esordio dal primo minuto – comincia l'89 blucerchiato -, però ora è meglio rimettere la testa a posto e pensare solo a lavorare».
Dediche e valori. Telegrafico, bravo a nascondere le emozioni, Marilungo prosegue. «Le dediche? Al mio nipotino che è mancato da un po' e a mia madre, anche lei mancata da tempo». Valori. Poi, gerarchie. «Cassano mi ha un po' rimproverato nel primo tempo, potevo servirlo perché era meglio piazzato, ma ho scelto di tirare. Forse è stato l'egoismo dell'attaccante. Di sicuro Antonio è un campione, quindi le critiche da lui le accetto sempre. Giocare al fianco di un fenomeno simile è fantastico». Fantastico anche iniziare da titolare a Marassi, dopo una vita passata nelle giovanili blucerchiate. «Ho saputo questa mattina che avrei giocato – spiega il giovane puntero -, non avrei immaginato di cominciare dal primo minuto ed ero davvero carico. Se mi chiedete che cosa mi aspetto ora da qui a fine anno, vi dico: niente. Per me conta solo allenarsi bene e sfruttare le possibilità che si hanno, al resto non penso».
La partita. Sulla gara contro i sardi, Marilungo chiude così. «Mi dispiace non aver vinto, ciò che conta di più nel calcio sono i tre punti. I miei due gol avrebbero avuto un valore maggiore. Peccato, è stata una gara strana, da cui però è uscita fuori la vera natura del nostro gruppo: carattere sempre, fino alla fine».
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Nella foto Pegaso, tutta la pazza gioia di Marilungo dopo la prima rete.