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Franceschini: «Che brividi la finale di Coppa a Roma…»

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Franceschini: «Che brividi la finale di Coppa a Roma…»

Il centrocampista della Samp ospite del Torneo Ravano Erg. Pioggia di domande dai bambini e mille autografi: «Ricordate che il divertimento, alla vostra età, è tutto».

28_franceschiniravanoTerzo appuntamento al Palasport con i giocatori della Samp in visita al Torneo Ravano Erg, che il prossimo 5 maggio vivrà la grande giornata della finale: dopo Vincenzo Fiorillo e Luca Castellazzi, il pomeriggio si anima con Daniele Franceschini (e giovedì tocca a Giampaolo Pazzini…).

Mille domande. Sorriso aperto e quell'aria serena che lo accompagna spesso e volentieri, Franceschini sale sul palco del Villaggio Samp Junior e si mette a disposizione. Sotto, a intonare cori e ad applaudire, ci sono i bambini che in queste settimane danno vita alla 25.a edizione del Ravano. In mano un foglio e una penna, pronti per l'autografo, nella testa mille domande. Lui, Daniele, risponde a tutto: la Lazio del suo passato e la Lazio in finale di Coppa Italia, la grande vittoria sull'Inter, i sogni di qualche anno fa e il piacere di giocare insieme a Cassano. Di tutto un po', insomma, perché i bambini sono curiosi e Franceschini si diverte ad ascoltarli.

Tu difendi bene. Enrico parte deciso: «Tu difendi bene, Daniele. Non è che mi dici un trucco, così alla veloce, per difendere come te?». Risate, ovvio. E un piccolo consiglio: «Guarda tante partite, cerca di studiare i movimenti dei grandi del ruolo. Può servirti». Poi c'è un bambino, si chiama Danilo, che ha appena compiuto 8 anni. E sulla sua torta c'era il volto di Daniele. Un altro vuol sapere cosa sognasse, quando ha cominciato a giocare, il centrocampista della Samp: «Mi piaceva l'idea di chiudere la carriera, un giorno, con la maglia della Lazio. Sono di Roma, sono cresciuto lì, con quella maglia. Ma ormai ho una certa età, anche se me la porto bene… E sono contento di essere alla Samp». Che aria si respira a Bogliasco, vogliono sapere: «Molto buona. Sennò non sarei qui da tre anni, no?». I grandi campioni: «Del Piero mi ha sempre affascinato: forte in campo, una grande persona fuori. Mi sarebbe piaciuto giocarci insieme. Cassano e Pazzini? Due giocatori incredibili, è bello averli in squadra: stiamo bene, è un bel gruppo, e il gruppo è sempre la base di partenza per ottenere dei risultati».

Inter e Lazio. Due sono i temi caldi, nella stagione blucerchiata. E anche i bimbi lo sanno: Inter e Lazio, tutto gira attorno alla Coppa Italia. Daniele racconta: «Aver battuto l'Inter è stata un'emozione indescrivibile… Una squadra così forte, nessuno credeva saremmo passai noi: e invece sappiamo di aver fatto qualcosa di grande: è la dimostrazione che con la forza di volontà si può arrivare lontano». L'altro tema, ovvio, è la finale con la Lazio: «Che vado a giocare con orgoglio, felice di essere nella mia città contro la squadra che mi ha cresciuto. Certo, sento già i brividi, ma forse è un segno del destino… Sarebbe un sogno, alzare quella coppa. Se segno? Esulto, certo che esulto: senza esagerare, ma credo sia giusto condividere con tutti la gioia che un gol ti regala».

Le ultime curiosità. Si chiude col rito degli autografi, con i bambini in fila e Daniele a firmare. Prima, le ultime curiosità. Tifoseria: «Stupenda, sa come far sentire amati i giocatori e come stare vicina alla squadra». Studio. «Non bisogna trascurarlo, io sono riuscito a diplomarmi e sono soddisfatto». Garrone: «Una persona per bene, il nostro presidente. E anche se lo si vede poco è bravissimo». La squadra del cuore: «Da bambino, la Roma. Poi a 10 anni ho iniziato a giocare nella Lazio e allora…». Una vita da mediano: «Beh, sì. Anche se subito facevo la punta e segnavo anche: appena non l'ho più messa dentro, via a centrocampo». E l'equilibrio tra divertimento e risultati: «Divertirsi facendo sport è il primo pensiero, dev'essere il primo pensiero per i bambini. Ma quando si tratta di lavoro, come nel mio caso, credo si debbano anche ottenere risultati concreti». Via, sotto con gli autografi.

Nella foto Pegaso, Daniele Franceschini e la caccia all'autografo al Ravano.

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