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Mazzarri: «Questa Samp non perde la sua identità»

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Mazzarri: «Questa Samp non perde la sua identità»

Il tecnico della Samp dopo il pokerissimo alla Reggina: «Sono soddisfatto, soprattutto per la prestazione che mi hanno offerto i ragazzi che sin qui avevano giocato meno. E adesso andiamo a Roma…».

09_mazzarriA qualcuno, a Reggio Calabria, non è andato giù il 5-0 che la Samp di Mazzarri ha rifilato all'ex squadra di Mazzarri. Il tecnico blucerchiato finisce infatti al centro di diverse domande da parte della stampa locale calabrese, che tutto non dice, ma qualcosa s'intuisce.

Professionalità. Così, il mister doriano fa chiarezza. «Quando un allenatore lavora per tre anni in una società – comincia -, dà il massimo per quella società, come ho fatto io a Reggio, ottenendo credo risultati molto importanti. Quando invece lo stesso allenatore va da un'altra parte, ha il dovere di comportarsi esattamente alla stessa maniera, nel rispetto del nuovo ambiente e dei nuovi tifosi e nel rispetto soprattutto della sua figura di professionista. Tutti gli altri sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, anche perché il campionato non è finito e la Reggina ha ancora la possibilità di salvarsi. Oggi ha solo subito una sconfitta, contro una Sampdoria che ha giocato alla stessa maniera a Lecce e a Torino, solo per fare due esempi».

Il nostro gioco. Parlando della gara contro gli amaranto, Mazzarri dice questo. «Bruciava ancora molto la sconfitta nel derby, in tutti noi. Ci tenevamo a riscattarla di fronte ai nostri tifosi, partendo da questa partita. Stavolta gli episodi ci hanno dato ragione, perché al primo tiro in porta, cosa accaduta pochissimo quest'anno, siamo andati in gol. Nel derby invece ne avevamo falliti due e le gare poi girano se non segni. Al di là di ciò, sono soddisfatto della prestazione di chi ha giocato meno in stagione, perché vedo che la squadra non ha perso la sua identità anche con diverse variazioni». Qualcuno la butta lì. Si è giocato di più e con più trame perché non c'era Cassano? Mazzarri sorride. «Cassano è un campione, un giocatore particolare. Abbiamo avuto il merito di farlo rendere al massimo e si è visto in questi quasi due anni; come ho detto altre volte: gli abbiamo cucito la camicia addosso. Lui gli spazi li crea da sè, modella anche il gioco della squadra ed è normale che quando non c'è si vedano altre dinamiche».

Niente da salvare. A Roma però Cassano ci sarà. E Mazzarri si aspetta da lui e dai compagni una partita maiuscola. «Spero di vedere la migliore Sampdoria, spero che gli episodi ci diano ragione e spero che saremo bravi ad andarceli a cercare. Non ho nulla da dire ai tifosi, sono fantastici. Leggo che ci sarà un esodo tra i più importanti nella storia di questa società e faccio il raffronto con San Siro, quando già sembrava di essere a Marassi». Come dire, resta poco altro da aggiungere. Se non una valutazione, abbastanza importante. Si solleva la domanda sul fatto che la Samp tramite la Coppa Italia possa salvare la stagione. Mazzarri non è d'accordo. «Non abbiamo niente da salvare. Siamo stati protagonisti di un campionato buono, restando su tre fronti fino a due mesi fa, lo hanno fatto solo la Juve e l'Inter, in più siamo giunti alla finale di Coppa Italia. Credo che se dovesse arrivare qualcos'altro allora saremmo stati straordinari, però non sminuirei il nostro cammino».

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Nella foto Pegaso, Walter Mazzarri detta le sue indicazioni.

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