Pea: «Buona gara, resto ottimista per la qualificazione»

Il tecnico della Samp dopo la sconfitta di Palermo: «Una buona gara, siamo calati un po' nella ripresa ma il pareggio poteva starci tutto. Il passaggio alle final-eight? Resto ottimista».

Obiettivo come sempre Fulvio Pea, al termine di Palermo-Sampdoria, la gara di andata degli ottavi del campionato Primavera che vede la Samp sconfitta per 1-0 e dunque costretta a ribaltare tutto la settimana prossima.

Buona gara. Il mister blucerchiato allarga la veduta della situazione e va oltre il risultato spicciolo. «E' stata una buonissima partita sotto il profilo tecnico – comincia -, tra due squadre che finora hanno fatto bene in questa stagione. Dal canto nostro, posso dire che abbiamo disputato un buon primo tempo, calando forse nella ripresa e lasciando così agli avversari la possibilità di colpire. Credo che il potenziale offensivo a loro disposizione oggi abbia fatto la differenza».

Marilungo. Già, perché alla Samp mancava un certo Guido Marilungo. «E' un giocatore di grande qualità – non fa misteri Pea -, tant'è vero che segna pure in Serie A. Quando non lo abbiamo avuto, la percentuale realizzativa è calata: però è evidente che il nostro gruppo debba continuare a lavorare anche senza di lui e sostituirlo, come stiamo provando a fare». Sul passaggio del turno, l'allenatore doriano si dice ottimista. «Sì, perché abbiamo fatto abbastanza bene oggi e il loro gol è venuto solo su una disattenzione nostra. In più, a otto minuti dalla fine Regini ha colto un palo: abbiamo costruito, quindi non sono preoccupato. Certo, al ritorno sarà necessario il risultato».

I talenti di domani. Chiusura sui talenti valorizzati in questi anni dalla Primavera. «E' il nostro lavoro – fa sapere Pea -, fa piacere vedere in tv ragazzi che erano con noi, però non dobbiamo scordare chi c'è adesso con noi. L'obiettivo è lavorare nella migliore maniera per dare continuità ai risultati ottenuti negli ultimi anni, noi stiamo già pensando al futuro».

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Nella foto Pegaso, mister Fulvio Pea nel caldo torrido di Palermo.