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Fiorillo: «Non è andata bene, ma è tutta esperienza»

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Fiorillo: «Non è andata bene, ma è tutta esperienza»

Il portiere di Oregina, alla prima volta da titolare in A, e un esordio così così: «Per come mi conosco poteva andare meglio, ho commesso degli errori evitabili. Però mi serviranno in futuro».

24_quagliarellafiorilloConoscersi e non nascondersi. Non avere paura, anche quando senti di aver deluso un po' te stesso. Quando sai che avresti potuto dare di più. Molto di più. Vincenzo Fiorillo è onesto, con sé e soprattutto con gli altri, al termine di Sampdoria-Udinese.

Uno della Sud. L'esordio in A dal primo minuto non è andato esattamente come un sogno, con un'incomprensione disgraziata dopo 13' di partita e un'uscita non da manuale dopo 16' della ripresa. Disattenzioni costate un gol per ognuna. «Non sono contento – dice infatti il portiere di Oregina -: per come mi conosco, oggi è andata male. Spero di poter avere un'altra chance, per dimostrare il mio reale valore, magari già domenica, se il mister me la vorrà concedere». Tante le attenuanti per lui: dalle pressioni messegli sulle spalle dai media, che in lui già vedono il nuovo Buffon, alle pressioni di ottime prestazioni in tutta la trafila delle giovanili, che inevitabilmente lasciano sperare in miracoli a getto continuo, quando arrivi in Serie A. Fino alle pressioni della Sud, che per Fiorillo non è una gradinata come tutte le altre. «Io mi sento uno di loro – afferma infatti il blucerchiato -, sono andato a tifare tante volte, da ragazzino, sicuramente star lì sotto ha avuto il suo peso oggi».

Niente scuse. Però Vincenzo non è persona da cercare scuse, nonostante – come detto – le attenuanti ci siano eccome. «Mi servirà acquisire esperienza, per evitare certi errori. Oggi purtroppo sull'episodio del rigore quel "Mia!" non mi è uscito dalla bocca e non deve accadere di nuovo. Pretendo molto da me stesso, so che posso fare di più e lavorerò mentalmente per rialzarmi. Sta qui la differenza tra chi può fare qualche cosa di importante e chi no: se riesci a rimetterti in carreggiata dopo giornate del genere, allora puoi stare nei palcoscenici di un certo livello. Altrimenti esistono tante strade nel calcio».

Sogni e futuro. Qualcuno gli dice che anche un certo Gianluca Pagliuca steccò la prima. «Magari fare la carriera che ha fatto lui – sorride Fiorillo -, però ora penso a me, penso solo a recuperare mentalmente: nella carriera di un portiere questi momenti capitano, bisogna essere bravi e saperli gestire. Se qualcuno mi ha consolato? Ora come ora non sono molto avvicinabile… Ma quando stasera andrò a casa, sarà tutto meglio». Sul futuro, ora che la stagione sta finendo ed è ora di chiederselo, Vincenzo si dice pronto ad accettare le decisioni della società. «Sono di Genova, sampdoriano, è ovvio che vorrei restare qui. Però c'è uno staff di persone qualificatissime, che saprà fare il mio ed il proprio bene. Sono tranquillo, ho piena fiducia nel club».

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Nella foto Pegaso, Fiorillo è attento su un tentativo di Quagliarella.

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