L’a.d. Marotta esorta la squadra: «Bisogna riflettere»
Dopo la terza sconfitta in sette giorni, il direttore non nasconde la delusione: «Stasera non abbiamo risposto; ora il riscatto me lo aspetto contro la Roma. Il ritiro? Potrebbe servire, è un'ipotesi da valutare».
Rabbia, amarezza, ma soprattutto delusione. Un mix di sentimenti affolla l’animo dell’amministratore delegato della Sampdoria Giuseppe Marotta al termine della debacle subita dalla banda Del Neri in casa del Milan. «Non abbiamo risposto all’appello – spiega nella pancia del "Meazza" il dirigente doriano -. Dispiace, è innegabile; dispiace soprattutto per i nostri tifosi, che sono stati esemplari anche stasera, non facendo mancare neppure in quest’occasione il sostegno alla squadra. Sia chiaro però: il fatto che ci seguano sempre e non contestino mai non deve assolutamente rappresentare un alibi per nessuno».
Confronto. «Ora dobbiamo guardare bene dentro di noi – prosegue il numero due blucerchiato -. Dovremo confrontarci tutti, società, giocatori, allenatore. Contro il Milan sapevamo di affrontare una squadra forte e che sta girando a mille, ma resta il fatto che noi abbiamo fatto un solo tiro in porta, nel finale. Per questo siamo dispiaciuti, ma consapevoli che momenti come questo fanno parte del gioco del calcio. Ora dobbiamo mantenere la calma e cercare di capire a mente fredda cosa non sta funzionando. Insieme al tecnico ci confronteremo nei prossimi giorni, per cercare di porre rimedio a questa situazione».
Ipotesi ritiro. In tal senso, il direttore non esclude neppure un ritiro anticipato in vista della prossima gara interna con la Roma. «Potrebbe servire, è un'ipotesi da valutare e prendere in considerazione – conclude Beppe Marotta -. Non penso certo ad un ritiro punitivo, ma potrebbe essere l’occasione giusta per guardarsi in faccia, cercare di capire gli errori commessi e ritrovare quella serenità che ci ha permesso di disputare un avvio di stagione entusiasmante. Contro i giallorossi mi aspetto il riscatto».
Nella foto Pegaso, la delusione dei blucerchiati dopo il k.o. del "Meazza".