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Guberti e un esordio amaro: «Si può dare di più»

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Guberti e un esordio amaro: «Si può dare di più»

Il nuovo esterno blucerchiato è critico con sé stesso ma pensa positivo: «Non sono soddisfatto, speravo di fare meglio. La crisi? Lo spogliatoio è unito, ci serve una vittoria per ritrovare la fiducia».

17_guberti«Sono convinto che si sarebbe potuto fare meglio a livello di risultato. E, anche dal punto di vista personale, non sono proprio soddisfatto perché speravo di dare qualcosa in più». La lezione sembra averla imparata da Sanremo ’87, Tozzi-Ruggeri-Morandi. All’insegna del Si può dare di più, Stefano Guberti è critico, soprattutto con sé stesso. Il suo debutto con la maglia blucerchiata numero 18 l’aveva sognato con un epilogo differente. E invece, a bocce ferme di Samp-Catania, bisogna accontentarsi di un altro punticino casalingo. «Passare in svantaggio così – comincia l’esterno sardo ai microfoni di Samp TV – è stato un vero peccato. Dopo essere partiti molto bene, alla prima occasione ci siamo trovati immeritatamente a prendere gol; poi, con gli avversari così chiusi, è stato difficile pareggiare prima e ancora di più tentare di impensierirli dopo. Dispiace, forse avremmo meritato qualcosa in più, ma dobbiamo accettare il verdetto del campo».

Esordio. Sulla corsia di sinistra prima e su quella di destra poi, Guberti ha tentato di cambiare passo, riuscendoci qualche volta, senza però incidere più di tanto. «Il mister ha tentato di invertire posizione a me e a Semioli per tentare di rendere più imprevedibile la manovra, purtroppo senza ottenere i frutti sperati – ammette l’ex romanista -. Ci ho provato, ma, ripeto, avrei potuto fare meglio. Era il mio esordio e ci tenevo in modo particolare: ero già venuto due volte a Marassi da avversario ma giocare in questo stadio con la maglia della Sampdoria addosso ti dà una carica in più. È una bolgia, una cosa incredibile e spero di ripagare la fiducia in altre occasioni».

Fiducia. Per farlo c’è tutto un girone a disposizione, ma urge al più presto invertire la rotta. Magari con la spinta e la freschezza degli ultimi arrivati. «Ho trovato uno spogliatoio unito e questo è di sicuro un ottimo punto di partenza per tirarsi su – conclude Stefano -. Io credo che stia tutto nelle occasioni mancate: se le palle non vanno dentro è difficile trovare la svolta che ci ti permette di scrollarti di dosso un periodo un po’ così. Credo stia tutti qui, nelle situazioni che non girano nel verso giusto. Credo basti una vittoria per scacciare via questa pressione mentale. Domenica andremo a Udine, incontreremo una squadra che come noi non sta benissimo e avrà voglia di rifarsi. Dobbiamo pensare positivo e avere fiducia in noi stessi».

Nella foto Pegaso, Stefano Guberti al fianco di Antonio Cassano prima del fischio iniziale.

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