Ciao “Bello” Bellucci, non ti dimenticheremo mai
Claudio Bellucci lascia la Sampdoria dopo una vita e con lui se ne va un pezzo di storia blucerchiata.
Claudio se ne va e con lui un pezzo di storia della Sampdoria. Le valigie, gli abbracci, i saluti: gesti fatti a malincuore in quella Bogliasco che era casa sua e che da oggi non lo sarà più. Livorno e un ruolo di primo piano lo aspettano. E, con quasi trentacinque primavere sulle spalle, difficilmente puoi rifiutare, il treno non passa un'altra volta.
Treno. Claudio Bellucci il treno lo prende al volo e lascia la società che lo aveva accolto ragazzino e lo aveva ritrovato uomo, la società che più di tutte ne incarnava lo spirito. Bello il condottiero, Bello il tifoso in campo, Bello l'attaccante forte e imprevedibile, Bello che ride in faccia agli infortuni e che torna più combattivo di prima.
Ciao. Bello era ed è sempre lo stesso della doppietta all'Arsenal, del bolide di Siena, del tacco col Toro. Ma di lottare – invano – per un posto in squadra, a quest'età, non se la sentiva più. Non passeranno gli anni a cancellarne il ricordo, non saranno i primi capelli bianchi e neppure la freschezza atletica che inevitabimente sfiorisce. Gli eroi son tutti giovani e belli, e tu, Bello, lo sarai per sempre per tutti noi. Ciao Claudio, in bocca al lupo e buona vita.
Nella foto Pegaso, il saluto tra Bellucci e Palombo ieri a Bogliasco.