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La pazza gioia di Pozzi: «Sognavo una gara così»

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La pazza gioia di Pozzi: «Sognavo una gara così»

Un rigore procurato, un gol e una prestazione tutta cuore e grinta per il bomber di Sant’Arcangelo, che non poteva augurarsi miglior esordio dal primo minuto con la maglia blucerchiata: «Cosa potevo chiedere di più?».

24_pozziesultaIl grande protagonista di giornata è indiscutibilmente lui: Nicola Pozzi. L’attaccante romagnolo ha lasciato il segno alla prima chance che mister Del Neri ha deciso di concedergli – assumendosi la responsabilità di rinunciare alla classe di un campione come Fantantonio -, gettandolo nella mischia dal primo minuto al fianco di Pazzini, per dare maggior peso ad un attacco che nel recente passato aveva faticato un po’ troppo ad andare a rete. Pozzi ha lottato su ogni pallone, ha dato una mano in fase di ripiegamento, è andato a pressare sul portatore di palla avversario, s’è procurato il rigore poi trasformato dal Pazzo, ha fimato il gol del momentaneo 2-2 e ha ripagato la fiducia dell’allenatore con una prestazione da incorniciare. A Udine, Nicola ha dimostrato che in questa Sampdoria ci può stare anche lui e che il suo contributo, da qui alla fine della stagione, potrà essere importante, soprattutto in quelle situazioni in cui c’è da metterci il fisico e il cuore.

Gioia. Dopo la rete del pareggio, il centravanti di Sant’Arcangelo è stato letteralmente travolto dai suoi compagni. Un gesto di gioia collettiva, in un momento importante per la squadra e per lo stesso attaccante doriano. «Era dallo scorso maggio che non andavo in gol – afferma Pozzi al termine della sfida vinta dalla Sampdoria al "Friuli" -. Finora non avevo avuto continuità ed esordio migliore, alla prima da titolare, non potevo augurarmi: procurare il rigore trasformato da Pazzini, riuscire a fare gol, Semioli che ha trovato anch’egli la via della rete e la squadra che finalmente torna a vincere. Cosa potevo chiedere di più?».

Lavoro. Una gioia meritata, che rilancia Pozzi e i suoi compagni al termine di un periodo-no. «Dal punto di vista personale, credo che quella di oggi sia la giusta ricompensa per il lavoro svolto nei mesi scorsi, durante i quali ho avuto molta pazienza e, anche se venivo impiegato poco dall’allenatore, ho continuato ad allenarmi con impegno e serietà – prosegue il giovane attaccante arrivato in estate in prestito dall’Empoli -. Per la squadra era importante centrare questa vittoria, che oltre a darci un’importante spinta in avanti in classifica, è una vera e propria iniezione di fiducia, che arriva in un momento in cui le cose, soprattutto in termini di risultati, non stavano andando come avremmo voluto. Dopo questa prestazione cosa mi aspetto? Nulla, perché non ho fatto niente di straordinario, ma soltanto il mio dovere: ovvero farmi trovare pronto nel momento del bisogno».

Dediche. Del Neri ha rinunciato a Cassano, per fargli spazio. Le cose ad Udine sono andare come meglio non potevano, ma per l’attaccante romagnolo le gerarchie rimangono immutate. «Ho giocato una buona partita, sono contento, ma questo non cambia nulla – conclude l’ariete doriano -. Cassano è un campione e tutti noi sappiamo che è fondamentale per la Sampdoria: questa vittoria è anche la sua. Io non sono minimamente paragonabile a Cassano, né per caratteristiche fisiche né tanto meno per doti tecniche. Quando sono arrivato a Genova la scorsa estate, Antonio mi ha accolto benissimo e mi ha aiutato ad inserirmi all’interno dello spogliatoio blucerchiato. L’altra dedica è per la mia fidanzata, che mi è stata vicino quando le cose per me non andavano come avrei voluto».

Nella foto Pegaso, Nicola Pozzi festeggiato dalla panchina doriana dopo il gol del momentaneo 2-2. 

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