Pedro Obiang e “Lillo” Foti, una linea verde da applausi
In particolare evidenza contro il Bolzano, il centrocampista spagnolo e l’attaccante siciliano non si montano la testa: «Dobbiamo solo impegnarci e lavorare».

Pedro. «È stato bello ricevere quegli applausi – ammette Pedro, centrocampista guineano-spagnolo classe ’92 -, ma so perfettamente che non sono queste le partite in cui devo meritarmeli. Ho cercato di fare ciò che il mister mi ha chiesto e spero di averlo fatto nel migliore dei modi. Essere qui è una grande gioia e una grande opportunità per me. Sono felice e nessuno, come ho già detto, mi fa pesare il fatto di essere il più giovane. Ho ancora tanto da lavorare , impegnarmi e imparare; adesso arriverà anche Angelo Palombo, il nostro capitano. Io gioco nel suo ruolo, è un modello per me e cercherò senz’altro di rubargli qualche segreto».
Lillo. «Questo è il mio sesto ritiro a Moena, solo Palombo ne ha fatti più di me – sorride Lillo, punta siciliana che l’8 agosto prossimo compirà 22 anni -. Segnare fa sempre piacere, ma la cosa più importante qui in ritiro è soltanto lavorare e farsi trovare pronto anche in questo tipo di partitelle. L’anno scorso a Piacenza credo di aver compiuto un passo fondamentale e ora penso di essere pronto. Ficcadenti mi ha insegnato tanto, ha lavorato sui miei difetti. In passato non ho reso come ci si aspettava: si parlava molto bene di me ma ho commesso alcuni errori che ho capito soltanto col tempo. Dove giocherò da settembre in poi? Ora non ci penso, penso ad arrivare al massimo a quelle due partite fondamentali che tutti sappiamo».
Nella foto Pegaso, Salvatore "Lillo" Foti in azione contro il Bolzano.
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