Europa League: la Samp pesca PSV, Metalist e Debrecen
Gli olandesi di Eindhoven, gli ucraini di Kharkiv e i campioni d'Ungheria. Queste le tre squadre che i blucerchiati dovranno affrontare nel Gruppo I della seconda competizione UEFA.

PSV. Affrontare un’olandese, a livello di sfide ufficiali, sarà per la Samp un’assoluta novità. Ventun campionati, 8 Coppe e altrettante Supercoppe nazionali, una Coppa dei Campioni (1988) e una Coppa Uefa (1978). Oltre che grande dei Paesi Bassi, non è blasfemo definire il PSV di Eindhoven – 200mila abitanti, nel Brabante Settentrionale – come grande d’Europa. Fondati nel 1913 sotto l’egida della Philips, i primi Boeren (contadini, per via delle origini provinciali) erano impiegati della stessa azienda elettronica. Divenuti col tempo professionisti, i biancorossi cominciarono a trionfare in patria e, negli anni 70-80, anche a livello internazionale. Negli ultimi decenni, il PSV ha annoverato tra le sue fila campioni del calibro di Romario, Ronaldo, Stam, Van Nistelrooy e Robben più due che – chi in un modo, chi nell’altro – hanno segnato la storia doriana: Ruud Gullit e Ronald Koeman. Campo di casa è il moderno "Philips Stadion": 35mila posti a sedere e 4 stelle nel ranking UEFA. L’attuale allenatore si chiama Fred Rutten (classe 1962), in sella dalla scorsa Eredivisie, nella quale ha condotto i Boeren al terzo posto alle spalle di Twente e Ajax.
Metalist. Toh, chi si rivede. Proprio vero che le strade del calcio – un po’ come nella vita – sono infinite. I killer del EuroDoria di Mazzarri 2008/09 di nuovo sulla strada stellata di giallo dei blucerchiati. I poco rinomati ucraini di Kharkiv, nati nel 1925 ma denominati Metalist soltanto dal 1967, nella loro bacheca possono vantare soltanto una Coppa dell’Unione Sovietica, conquistata nell’88; ma ricordiamo ancora oggi quanto ci fecero soffrire in quel doppio confronto di Coppa Uefa del febbraio di due anni fa: 0-1 a Marassi e 2-0 all’"OSK Metalist", l’impianto (da 43mila spettatori) della seconda città più popolosa dell’Ucraina, con quasi un milione e mezzo di abitanti. Tecnico dei gialloblù è ancora Myron Markevyč, già in sella allora e con un recente ma brevissimo passato in veste di c.t. della nazionale maggiore ucraina.
Debrecen. E non Debreceni. La "i" è un genitivo che sta ad indicare l’origine: ovvero "di Debrecen", seconda città dell’Ungheria dopo Budapest. La squadra locale, il Vasutas Sport Club di Debrecen (letteralmente Club Sportivo Ferrovieri), fu fondata nel 1902 ma soltanto 40 anni dopo è riuscita a raggiungere la Nemzeti Bajnokság I, la Serie A magiara. Dal 1942, i biancorossi non sono mai scesi al di sotto della seconda categoria e, a partire dalla fine degli anni 90, ha cominciato l’ascesa verso i primi successi. Dal 1998/99 a oggi, il Debrecen ha conquistato 5 campionati ungheresi – l’ultimo nello scorsa stagione -, 4 Coppe e 4 Supercoppe d’Ungheria e una Coppa di Lega ungherese. Dopo Ferencvaros (Coppa delle Fiere 1962/63) e Honved (Coppa dei Campioni 1991/92), quello contro il Loki (come chiamano il club i tifosi dello stadio "Oláh Gábor Út"), sarà il terzo incrocio blucerchiato con una formazione magiara.
Nella foto Pegaso, Lucchini anticipa Rykun in Samp-Metalist del 18 febbraio 2009.
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