Svista letale: Kozak manda la Samp in fuorigioco
Le azioni offensive dei blucerchiati si perdono sulla trequarti, Pazzini si divora un gol a inizio ripresa e una rete in leggero offside del ceco permette alla Lazio di portare a casa i tre punti nel finale.

Emergenza. Non solo la splendida maglia blu "Dundee" – utilizzata per la prima volta in gare ufficiali – partecipa al gran ballo dei debuttanti. Fuori Gastaldello e Lucchini (squalificati), Zauri (infortunato) e Cacciatore (non al meglio e in panchina), il pacchetto difensivo doriano si schiera in un'inedita veste d'emergenza: Dessena a destra, Volta e Accardi centrali, Ziegler (25 anni oggi) a sinistra. I ballottaggi a centrocampo li vincono Tissone e Koman mentre Pozzi affianca Pazzini là davanti, con Kiko Macheda, figliol prodigo di casa-Lazio, che vive da bordocampo il bentornato da parte della Curva Nord.
Scaramucce. È proprio sotto quella porta che il Doria attacca subito. Non passano nemmeno 30'' che il Pazzo si gira in area imbeccato da capitan Palombo, Diakité devia in angolo. Ma si capisce che l'approccio è quello giusto. Guberti viaggia sulla sinistra che è un piacere, Tissone accalappia palloni a non finire e dietro, dalle parti di Curci, si dormono sonni tranquilli. Quando Mauri e soci provano ad offendere, lo fanno soltanto per vie centrali, trovando sempre pronto il portierone in verde, come al quarto d'ora su Brocchi e al 18' su Hernanes. Le ripartenze blucerchiate mancano di cattiveria, al 25' Ledesma non centra la porta, al 40' Curci para in due tempi e nel finale Tisso conclude tra le braccia di Muslera. Scaramucce e basta, si resta sullo 0-0.
Rammarico. La palla buona per colorare a dovere le reti bianche della Capitale càpita ancora sul destro di Pazzini. Siamo al 6' quando ancora il capitano (grande assist il suo) e un'ingenuità difensiva laziale mettono il bomber di Pescia a tu per tu con l'estremo uruguayano. Il Pazzo gira al volo, di destro ma, forse convinto di essere in offside, lo fa con poca convinzione. Risultato: palla sopra la traversa, occhiata al guardalinee e mani tra i capelli. Il pareggio di Zarate nelle occasionissime mancate arriva al 19': il mancino dell'argentino sfiora il palo alla sinistra di Curci. Poi è la volta della consueta girandola di cambi, che – ahinoi – sorride alla Lazio: il gigante Kozak svetta, Curci stavolta capitola; l'aquila vola e il rammarico aumenta. La tela di Penelope è tutta da rifare.
Lazio 1
Sampdoria 0
Reti: 39' s.t. Kozak.
Lazio (4-3-1-2): Muslera; Lichtsteiner, Diakité, Dias, Scaloni; Brocchi (32' s.t. Gonzalez), C. Ledesma, Hernanes (45' s.t. Foggia); Mauri; Floccari (32' s.t. Kozak), Zarate. A disposizione: Berni, Stendardo, Cavanda, Bresciano. Allenatore: Edoardo Reja.
Sampdoria (4-4-2): Curci; Dessena, Volta, Accardi, Ziegler; Koman, Palombo, Tissone (22' s.t. Poli), Guberti (30' s.t. Mannini); Pozzi (26' s.t. Macheda), Pazzini. A disposizione: Da Costa, Fornaroli, Lamorte. Allenatore: Domenico Di Carlo.
Arbitro: Rizzoli di Bologna.
Assistenti: Passeri di Gubbio e Tonolini di Milano.
Quarto ufficiale: Russo di Nola.
Note: ammoniti al 39' p.t. Dessena, al 45' p.t. Pazzini, 14' s.t. Lichsteiner e al 38' s.t. Accardi per gioco scorretto, al 40' s.t. Kozak per comportamento non regolamentare; recupero 1' p.t. e 3' s.t; terreno di gioco in buone condizioni.
Nella foto Pegaso, il blucerchiato Guberti mette pressione al laziale Mauri.
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