Convinzione Di Carlo: «Siamo all’altezza della Juve»
Il mister vuole fare un regalo per il compleanno del presidente Garrone: «Vincere due partite di fila potrebbe essere importante, ci capita l’occasione di farlo ben sapendo che l’avversario è di tutto rispetto».

Juve. Un avversario cambiato parecchio rispetto all’andata, non tanto negli uomini quanto nell’atteggiamento. «A settembre erano diversi, si stavano assemblando, mentre ora si sono consolidati e rischiano molto meno in difesa. La Juve rimane una squadra di grande importanza e qualità. Del Piero è un calciatore straordinario, inventa giocate, tira punizioni spettacolari mentre Amauri ha tanta voglia di riscatto. E poi hanno Aquilani, Pepe, Krasic, Chiellini: bisogna stare attenti a tutti. Ma personalmente mi preoccupo solo della mia Samp: io non ho paura di nessuno, siamo abituati a fare battaglie con le rivali importanti, battaglie che entusiasmano i nostri tifosi come è successo mercoledì. Nonostante ci fossero 5mila persone il calore s’è sentito eccome».
Condizioni. Dribbling e corsa, gol e giocate. Contro l’Udinese, Macheda è stato uno dei più incitati. «Quando è stato preso si conoscevano le sue caratteristiche, deve allenarsi e giocare, visto che era da tempo che non lo faceva. Mercoledì è stato molto ordinato nel fare le cose, sia da punto di riferimento basso sia vicino a Pazzini. Quando le punte si muovono bene, si vede il gioco che la Samp sa fare». «Pazzini, Poli, Mannini, Guberti, Lucchini, Ziegler hanno giocato per oltre 120 minuti e ovviamente hanno speso tanto – continua il mister sulle condizioni generali della squadra -. Palombo sta meglio mentre per Gastaldello è più no che sì. Opzione Accardi per sostituirlo? Sì, ha esperienza e qualità. Lui e Volta ci danno ampie garanzie».
Singoli. Le certezze arrivano anche dal resto della rosa. «Con l’Udinese abbiamo rivisto il Mannini che ci aspettavamo, ora gli serve continuità di prestazione. La fame e le motivazioni sono quelle che fanno la differenza. Dessena? Secondo me può fare il terzino, ovvio che bisogna lavorarci. I centrocampisti centrali, invece, stanno tutti bene, penso a Poli che è tornato quello che conosciamo. Far giocare chi sta bene è importante e c’è possibilità di scegliere. Il modulo 4-3-2-1 o 4-3-3 va fatto in determinati momenti. Ma il 4-4-2 è il nostro sistema, la nostra certezza. Laczko? Lo abbiamo visto col Debrecen, è un nazionale ungherese con le caratteristiche di Ziegler. Dovrà assimilare i movimenti, la difesa e il gioco italiano ma ha già esperienza, è un calciatore già fatto e lo aspettiamo».
Nella foto Pegaso, Mimmo Di Carlo oggi a Bogliasco.
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