Milan troppo forte, nessuno scampo per questo Doria
Il trionfo a San Siro è tutto dei rossoneri, che superano i blucerchiati con un perentorio 3-0: una punizione di Seedorf nel primo tempo sblocca, un rigore dubbio di Cassano e Robinho fanno il resto nella ripresa.
Francamente c'era da aspettarselo. Capita, a volte, che Davide batta Golia. Non capita di sicuro con la derelitta Sampdoria di questi tempi. Sampdoria capace di rendere gigante qualsiasi avversario, figuriamoci se l'avversario si chiama Milan, si appresta a vincere lo Scudetto e lo affronti remissivo nella sua stessa tana. Risultato scontato e mai in bilico. Un 3-0 netto e malinconico, reso ancora più amaro dalla vittoria in contemporanea del Parma contro l'Inter. Al peggio non sembra esserci mai fine e la classifica blucerchiata, a questo punto, si fa sempre più spettrale: in attesa dei risultati delle rivali-salvezza in campo nel turno domenicale, la Serie B è lì, proprio dietro l'angolo.
Mosse. Cavasin recupera Gastaldello al centro della difesa e scombina i piani nell'undici di partenza. Laczkó viene preferito a Ziegler sulla corsia mancina, Koman a Poli alla sinistra di Palombo. A destra c'è Dessena, in mezzo torna Tissone. I padroni di casa mettono le cose in chiaro sin dal principio. Pur accorto, lo schieramento doriano lascia a Pato e soci la possibilità di presentarsi sulla trequarti con assidua frequenza. Quando attacca, però, il Doria scopre di saper pungere con la sua coppia offensiva: al 18' Maccarone trova lo spunto sulla sinistra, Pozzi anticipa Yepes con la punta senza trovare la porta di Abbiati (prima che l'estremo milanista abbandoni infortunato).
Beffa. Entra Amelia ed entra – ahinoi – anche una punizione di Seedorf da posizione decentrata e dunque apparentemente innocua. Sul destro dell'ex dai 35 metri la barriera non si dimostra efficace e neppure il tuffo di Curci. Milan avanti, ma con un Pato in meno nel motore. Al 40', Allegri perde anche il brasiliano, acciaccato e sostituito dal fresco papà Cassano. Proprio il barese, al 5' della ripresa, mette Robinho faccia a faccia con Curci: sinistro, alto. I rossoneri premono, la Samp si arrocca dietro. E Celi la affossa all'8'. Curci salva su Zambrotta, Yepes ostacola Volta che la tocca con la mano. Rigore non dubbio, di più perché il colombiano sembra spingere. Proteste vane. Dal dischetto va Cassano: 2-0 beffa che più beffa non si può.
Incognita. A bandiera bianca ormai alzata, Cavasin toglie Martínez e mette Zauri. Un palliativo perché il Diavolo fa tris. Cassano, Seedorf, Cassano, testa di Gastaldello e testa di Robinho. Siamo al 17'. Il Doria naufraga tra i 60mila di San Siro in festa, per il risultato e per il ritorno di Pirlo. Il resto è ola rossonera e pura accademia dei campioni d'Italia del prossimo futuro. Il futuro della Sampdoria resta un'enorme incognita. Per continuare a sperare, tre punti a Bari nel sabato pre-pasquale diventano obbligatori. Nessuno, nell'uovo blucerchiato, vuol trovare la sorpresa più triste.
Milan 3
Sampdoria 0
Reti: 20' p.t. Seedorf, 9' s.t. Cassano rig., 17' s.t. Robinho.
Milan (4-3-1-2): Abbiati (19' p.t. Amelia); Abate, Yepes, Thiago Silva, Zambrotta; Gattuso, Van Bommel (28' s.t. Pirlo), Seedorf; Boateng; Robinho, Pato (41' p.t. Cassano). A disposizione: Papastathopoulos, Flamini, Emanuelson, Antonini. Allenatore: Massimiliano Allegri.
Sampdoria (3-5-2): Curci; Volta, Gastaldello, Martínez (12' s.t. Zauri); Palombo; Dessena, Tissone, Palombo, Koman, Laczkó; Maccarone, Pozzi (31' s.t. Biabiany). A disposizione: Da Costa, Ziegler, Guberti, Poli, Padalino. Allenatore: Alberto Cavasin.
Arbitro: Celi di Campobasso.
Assistenti: Niccolai di Livorno e Papi di Prato.
Quarto ufficiale: Giannoccaro di Lecce.
Note: recupero 2' p.t. e 1' s.t.; abbonati 29.413, paganti 30.615; terreno di gioco in buone condizioni.
Nella foto Pegaso, Massimo Volta prova a non perdere di vista il milanista Robinho.