Onore Primavera: Piacenza battuto con Martella e Icardi
Con un grande primo tempo la Primavera di Bruni supera i biancorossi: un'autorete e i gol su punizione dei due doriani spianano la strada alla Samp, che solo nel finale subisce la rete ospite.

Avvio. È una Sampdoria camaleontica quella che mister Bruni sceglie per affrontare il Piacenza: il 4-4-2 altro non è che uno degli schemi interpretati in campo da Obiang e compagni, che con l'imprevedibilità di D'Agostino, che da sinistra si accentra, e le sgroppate di Martella, bravo a sfruttare gli spazi lasciati liberi dal fantasista, mettono ripetutamente in difficoltà la pur attenta difesa emiliana. Insieme a Muratore a centrocampo, sono loro i migliori in avvio e la catena di sinistra si tramuta presto in gol: al 9' il piacentino Nonni anticipa di un soffio Martella, ma quattro giri di orologio più tardi arriva il vantaggio: D'Agostino libera lo stesso Martella, il cui cross è deviato in rete dallo sfortunato Alberici.
Cecchini. Il Piacenza accusa il colpo, Angarano prova a cercare il pari con un tiro dalla distanza, ma non si può parlare di pericolo. È invece il Doria ad andare vicinissimo al raddoppio con Icardi e D'Agostino, prima che Masi alla mezzora colpisca in pieno la traversa con una spettacolare rovesciata. I blucerchiati meritano di più, meritano il raddoppio, che puntuale arriva al 33', quando la botta di Martella su punizione gonfia la rete piacentina. È una Samp champagne in poche parole, che prima dell'intervallo sfiora il tris con Icardi e ancora con Martella e alla fine lo trova davvero, con la punizione battuta perfettamente proprio dall'argentino Maurito.
Ritorno. La ripresa si apre a ritmi decisamente più bassi, ma con un dolce ritorno, quello di Edo Blondett, al rientro in campo dopo la lunga assenza dovuta all'incidente stradale dello scorso ottobre. I ragazzi di Bruni amministrano l'incontro, non disdegnando comunque qualche incursione in avanti, come quella che porta Obiang al tiro, parato da Maggio. Va detto comunque che il Piacenza non sta a guardare e, dopo averla sfiorata con Tazzari e Guarneri, alla fine con il neoentrato Maffettone ottiene la rete della bandiera. Che nononstante qualche rischio di troppo preso dalla retroguardia doriana, alla fine rimane tale, perché Negretti chiude la porta ad Angarano e Sordini e il punteggio non cambia più.
Sampdoria 3
Piacenza 1
Reti: 13' p.t. Alberici (aut.), 33' p.t. Martella, 43' p.t. Icardi, 29' s.t. Maffettone.
Sampdoria (4-3-1-2): Negretti, Celjak, Masi (1' s.t. Blondett), Lamorte, Martella (9' s.t. Cancellotti); Muratore, Sampietro, Obiang; D'Agostino; Beretta (35' s.t. Galuppini), Icardi. A disposizione: Bregasi, Rossi, Baudo, Messina. Allenatore: Luciano Bruni.
Piacenza (5-4-1): Maggio; Garilli, Alberici (42' s.t. Brugnelli), Mancini, Nonni, Cabrini; Guarneri, Silva, Corea (32' s.t. Sordini), Angarano; Tazzari (16' s.t. Maffettone). A disposizione: Pabini, Botti, Bellotti, Vercesi. Allenatore: Massimo Cerri.
Arbitro: Brasi di Seregno.
Assistenti: Neschi di Lecco e Manzo di Como.
Note: ammoniti al 22' p.t. Muratore, al 24' p.t. Silva, al 29' p.t. Alberici e al 43' p.t. Mancini per gioco scorretto, per comportamento non regolamentare; recupero 1' p.t. e 4' s.t.; spettatori 100 circa; terreno di gioco in buone condizioni.
Nella foto Pegaso, un'azione del centrocampista doriano Nicola Muratore.
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