Mihajlovic: «Torino buona squadra ma possiamo metterli in difficoltà
«Dopo
due sconfitte puoi perdere un po' di fiducia ma non credo sia il
nostro caso: i ragazzi in settimana hanno lavorato bene».
Sinisa Mihajlovic non si scoraggia. Nonostante il doppio k.o.
consecutivo, il mister continua a credere nel proprio lavoro. «Ogni
partita fa storia a sé – spiega in conferenza stampa -. Ci sta
perdere con Roma e Milan. Possiamo considerarlo come un fatto normale
anche se ogni sconfitta brucia. Ora arriva il Torino e sarà una
partita difficile. Abbiamo il problema delle squalifiche, abbiamo
altri problemi e sul campo si è visto. Quando ci mancano giocatori
ne risentiamo un po', ma chi ha giocato ha fatto comunque bene».
Stanchi.
«Krsticic è un po' appannato fisicamente come Eder, Gabbiadini,
Palombo, ragazzi che hanno speso tanto a livello mentale – rivela il
tecnico blucerchiato, che spera di recuperare Gastaldello -. Ci sta. Ci sta che siano più stanchi
rispetto ad altri. Nenad ha anche preso una botta ma si è
allenato bene. Okaka? Sta meglio rispetto a quando è arrivato. Da
Costa? Non ha bisogno di un turno di riposo».
Mentalità.
«Marzo è importante come lo è stato febbraio – prosegue Mihajlovic
-. Tutte le partite sono importanti. Gli scontri diretti ci sono, ma
noi dobbiamo pensare a vincere sempre e tirare fuori il massimo. La
mentalità è la stessa, quella di andare a giocare a viso aperto».
Arbitri.
Inevitabile, poi, dopo i torti subiti negli ultimi tempi, un
riferimento agli arbitri e al loro operato: «Uno che fa il lavoro
dell'arbitro deve essere pronto a qualsiasi cosa. Io ho piena fiducia
in loro. Rispetto a qualche anno fa, adesso penso che i direttori di
gara stiano facendo bene e che possano sbagliare. Ma se sbagliano,
oggi, lo fanno in buona fede».
Avversari.
La chiusura dell'incontro del serbo con i media è dedicata ai granata. «Si può andare a Torino e parcheggiare davanti alla
porta e bloccare le ripartenze oppure giocare sapendo che puoi creare
loro dei problemi – dice Sinisa -. Sono una buona squadra ma li
possiamo mettere in difficoltà. Cerci? Ha preso fiducia, è
migliorato, è un giocatore importante. Quando giocava a Firenze lo
fischiavano. Ha saputo credere in se stesso ed è diventato quel
giocatore che pensavo. Lui e Immobile meritano la Nazionale e mettono
in difficoltà gli avversari».