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Mihajlovic: «Contento per Okaka, Da Costa e per tutta la squadra»

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Mihajlovic: «Contento per Okaka, Da Costa e per tutta la squadra»

Ventidue
punti in quattordici partite. Basterebbero queste due cifre per
constatare la bontà del lavoro di Sinisa Mihajlovic, l'uomo che ha
condotto la Sampdoria ad un successo nella Torino granata che mancava
dal 2009. «I ragazzi sono stati bravi e penso che abbiamo vinto
meritatamente – racconta ai microfoni dei giornalisti -. Avevamo
preparato la partita sapendo che a loro piace uscire palla al piede:
dovevamo attaccarli alti per impedire ai loro attaccanti di ricevere
palle pulite. Così facendo abbiamo pressato sempre su Cerci
e
tolto profondità a Immobile.
Quando noi attaccavamo, dovevamo accorciare sulle loro due punte per
non rischiare sulle loro ripartenze dove loro erano forti».

Match-winner.
Poi il discorso verte sui punti forti del Doria di oggi: la coppia di
match-winner Gabbiadini e Okaka. «Mi ero arrabbiato con Manolo
perché aveva avuto alcune occasioni per chiudere la partita e non
aveva tirato bene – rivela il mister -. Poi ha fatto un gran gol su
punizione, chiudendola per davvero. Paragonare la sua punizione a una
delle mie? Quando fa gol su punizione, somiglia a me; quando sbaglia,
somiglia a qualcun altro.
Okaka
lo avevo fatto giocare contro il Cagliari e aveva fatto una grande
partita. Non è ancora al massimo ma sta meglio di quando è
arrivato: oggi ha fatto un'altra grande prestazione: ha pressato i
loro difensori, ci ha fatto salire tenendoci alti e ci ha dato una
grossa mano. Sono molto contento di lui, così come lo sono di tutta
la squadra».

Uomo.
Altra nota lieta Angelo Da Costa, Mihajlovic concorda: «Ha fatto
benissimo. È stato sereno, in settimana era fiducioso e ha fatto una
grande partita. Ci ha dato sicurezza e questa è stata una bella
risposta a tutti quelli che domenica scorsa l’hanno fischiato. Per
me è incomprensibile che i tifosi di una squadra fischino un proprio
giocatore: lui ha reagito da uomo e sono molto contento per
lui».

Fiducia.
«Non mi piace parlare di futuro – spiega il serbo in conclusione -. Il mio futuro è
il presente: ora abbiamo un obiettivo che è quello di salvarci e
dobbiamo rimanere concentrati su questo, cercando di arrivare quanto
prima alla salvezza; poi una volta fatto questo, dovremo continuare a
giocar bene e fare più punti possibili. Non voglio ripetere
l’esperienza fatta dalla Samp l’anno scorso, con sette sconfitte
nelle ultime dieci. La mentalità vincente si allena anche di testa:
più impari a vincere, più hai fiducia nei tuoi mezzi. Facciamo
questo, poi quando sarà finito il campionato, vediamo quello che
succede».

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