Mihajlovic: «Ci giochiamo una finale, da lunedì può cominciare un altro campionato»
Sinisa
Mihajlovic va dritto al punto. Le sue parole sembrano calci piazzati:
sanno sempre cogliere nel segno. Alla vigilia della gara casalinga
con il Livorno, il tecnico serbo inquadra così il momento
blucerchiato: «Noi domani ci giochiamo una finale, che dobbiamo
vincere a tutti i costi. Non importa quante partite mancano alla
fine, domani dobbiamo vincere perché sarebbe il coronamento di una
grande impresa. Quando io sono arrivato eravamo penultimi, ora ci
potremmo togliere dai guai ad undici giornate dalla fine. Non
dobbiamo vincere solo perché siamo ambiziosi, dobbiamo vincere
perché da lunedì può cominciare il campionato che si merita la
Sampdoria, che non dovrebbe mai trovarsi a lottare per non
retrocedere».
Non
basta. «In queste partite abbiamo fatto 22 punti – prosegue -,
abbiamo fatto meglio del Milan, dell'Inter, del Verona. La nostra
media punti è raddoppiata, ma a me non basta ancora, e non deve
bastare nemmeno alla squadra. Dobbiamo
affrontare altre e partite e altri avversari e dobbiamo salire e salire. La Samp della Champions di Del Neri aveva una media punti di 1,76 e noi ci siamo vicini: dobbiamo giocare
anche contro la nostra storia per cercare di migliorarla. Dalla
vittoria di domani potrebbe aprirsi un altro campionato: per questo
esorto i tifosi a riempire lo stadio».
Prestazione.
«Se dovessimo vincere domani sarebbe un grande salto di qualità –
precisa il mister -, se non dovessimo vincere la vittoria di domenica
scorsa conterebbe poco. Io guardo la prestazione, e dal punto di
vista del gioco abbiamo fatto meglio con la Juve e col Napoli. Pochi,
però, si aspettavano un successo con il Torino: i ragazzi hanno
fatto una grande partita e se abbiamo vinto vuol dire che abbiamo
fatto bene».
Vincere.
Gli amaranto, soprattutto dopo l'avvicendamento in panchina, hanno
invertito la rotta. «Il Livorno può metterci in difficoltà –
sottolinea Mihajlovic -, lo sto ripetendo anche ai ragazzi. Con
l'arrivo di Di Carlo hanno cambiato mentalità. I ragazzi devono
stare sereni e concentrati. Dove possiamo arrivare? Pensiamo partita
per partita. Se dovessimo vincere domani, avremmo quasi raggiunto il
nostro obiettivo. Non so dove possiamo arrivare, ma voglio fare un
campionato diverso da quello dell'anno scorso. Dobbiamo andare avanti
su questa strada: vincendo si impara a vincere».
Cuscino.
«Boskov per me è stato come un padre – ammette l'uomo di Vukovar -,
essere paragonato a lui per me è un grande onore. Boskov era anche
un grande tattico, ti faceva pensare di essere tu a fare una cosa, ma
in realtà era lui che conduceva il gioco.
Dubbi di formazione? Ad ogni partita ne ho qualcuno, ma penso che
come sempre il cuscino stanotte mi porterà consiglio. Maxi potrebbe
partire dall'inizio, così come Okaka potrebbe trovare slancio grazie
al gol di domenica. I ragazzi in nazionale? Le
convocazioni sono una soddisfazione soprattutto per i calciatori, per
come hanno lavorato, per la società, e anche per me».
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