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Mihajlovic: «Non siamo ancora salvi ma abbiamo fatto un grande impresa»

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Mihajlovic: «Non siamo ancora salvi ma abbiamo fatto un grande impresa»

Sinisa Mihajlovic e la Sampdoria hanno sbancato, si sono presi
tutto: Oscar alla miglior regia (un secondo tempo così è da
statuetta dorata) e alla sceneggiatura (trama, sviluppo ed epilogo
della partita sono stati incredibili). Miglior attore protagonista
(Okaka) e non protagonista (il pubblico). Per non parlare poi degli
effetti speciali, e la scenografia, sempre fantasticamente offerti
dalla Sud. E il premio al costume che va alla livrea
blubiancorossonerabiancoblu. Sempre incantevole. Questo, il discorso
del mister al momento della sua incoronazione per una domenica da
gigante: «La finale è
stata vinta, e ora andiamo avanti. Non siamo ancora salvi, ma abbiamo 13 punti di vantaggio a 11 gare dalla fine. Abbiamo fatto
una grande rimonta, una grande impresa».

Quarti.
«Saremmo quarti in classifica da novembre ad oggi – afferma
numeri alla mano Mihajlovic -, con una partita in più del Napoli e
due in più della Roma; ma pur sempre quarti. Ora la Sampdoria può
fare il campionato che questi ragazzi meritano da tre mesi a questa
parte: abbiamo una media di 1,66 punti a gara. Possiamo fare meglio
della Sampdoria di Del Neri».

Sampdoria. «Mi
sono rotto le palle di sentire parlare di Verona, Parma e Torino,
voglio che si parli della Sampdoria – attacca l'ex selezionatore
serbo, riferendosi all'abusata definizioni di "sorpresa del campionato" -. Se giochiamo come nel secondo tempo possiamo farlo, mentre
se l'atteggiamo è quello del primo tempo ci salviamo a fatica e
basta. Ma questo dipende dai ragazzi».

Tempi diversi. In sala stampa ci si domanda: tra il primo ciak e il secondo cosa è
cambiato? E il tecnico dà la sua
inquadratura: «La
Samp nel primo tempo non è entrata in campo: è stata la peggior
prestazione della stagione da quando sono qui. Sembravamo un gruppo
di giocatori che non aveva mai giocato insieme: si correva alla
“cazzo di cane” e non si capiva nulla. Nel secondo, invece
abbiamo fatto molto bene, sennò non avremmo vinto. Sono perciò
molto contento del secondo tempo e molto deluso del primo. Si
sono visti errori da non ripetere.
In settimana però non ho avuto la sensazione che potesse giocare
così come si è visto in avvio: i ragazzi si sono allenati bene.
Sono rimasto sorpreso dai primi 45 minuti».

Barzellette.
«Negli spogliatoi che ho detto? Ho raccontato un po' di
barzellette -risponde il serbo con sarcasmo -. Con
il 4-3-3 abbiamo trovato l'equilibrio che non avevamo con il solito modulo. Equilibrio e
quadratura. I primi due gol sono avvenuti nei primi 10 minuti, per
cui siamo stati bravi a crederci e fortunati a trovarli in apertura
di ripresa. Sapevamo che con un gol l'avremmo rimessa in discussione.
E così è accaduto».

Dieci. Tanti applausi, ma un passaggio stonato: Obiang.
«Sono giovani, hanno alti
e bassi – chiarisce l'allenatore -. Obiang è bravo e intelligente
come ragazzo, con le qualità per sfondare. Dipende solo da lui.
Domenica scorsa ha fatto un'ottima partita, oggi invece non ha fatto
bene. Ma state tranquilli che se avessi potuto avrei cambiato dieci
giocatori a fine primo tempo. Ho scelto di cambiarlo con Krsticic
perché il centrocampo fosse più aggressivo e avessimo maggiore
velocità di palla».

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