Il saluto di Edoardo Garrone: «Lasciamo a Ferrero una Sampdoria solida»
Una vita da sampdoriano, dodici anni
dentro l'Unione Calcio. Per Edoardo Garrone il 12 giugno 2014 non sarà
mai più un giorno come gli altri. Il 12 giugno 2014 resterà infatti
l'ultimo giorno da presidente e proprietario – insieme con la sua
famiglia – del club di Corte Lambruschini. L'ormai ex numero uno si
presenta nella conferenza stampa da lui convocata in mattinata e, per
non farsi tradire dall'emozione, si affida ad un testo di saluto,
redatto dalla sua stessa mano.
«In dodici anni di gestione della
Sampdoria da parte della famiglia Garrone – attacca -, ho l'orgoglio
di poter dire che è come se avessimo salvato due volte la società:
la prima, con mio padre alla guida, è avvenuta l'11 gennaio 2002;
mentre la seconda volta è riconducibile alla retrocessione di tre
anni fa. Quella discesa in B, con la fuoriuscita di alcuni dei
collaboratori che per nove anni hanno guidato la società, ha causato
una voragine, sia a livello amministrativo sia di finanze».
Sicurezza.
«Tutti questi anni alla guida della
Sampdoria – continua Garrone – ci sono costati fatica, sudore, qualche amarezza e anche
qualche soddisfazione. La mia famiglia ha speso molte forze in questo
progetto, perché ci siamo mossi in un mondo che è molto ma molto
diverso da quello che siamo abituati a conoscere. Avevo preso un
impegno con mio padre e con la mia famiglia, e ho fatto del mio
meglio. I nostri obiettivi al momento dell'acquisto della Sampdoria
erano due ed erano chiari: il primo era quello di mettere in
sicurezza la società, il secondo quello di passare la mano. Negli
ultimi tre anni abbiamo reso la Sampdoria solida finanziariamente: il
club ha un patrimonio sportivo valido e un amministrazione solida e
competente. Ci sono idee e progetti che salvaguarderanno il futuro,
permettendo altre fonti di introiti, come l'idea stadio e il
rifacimento o l'individuazione di un nuovo centro sportivo».
Serietà.
«In queste stagioni si sono proposte vari persone – dice Edoardo
avviandosi alla conclusione -, ma proposte davvero percorribili
nessuna. Tra Italia e estero abbiamo lavorato con
grande discrezione, cercando il profilo giusto a cui affidare la
società. Ciò è successo poco tempo fa, con le caratteristiche che
piacciono alla mia famiglia: serietà, concretezza e organizzazione.
Solo stamattina, dopo vari consigli di amministrazione, posso
annunciare che la Sampdoria ha un nuovo proprietario, Massimo
Ferrero, al quale auguro di fare meglio di quanto ho fatto io. Grazie
e forza Sampdoria sempre».