Mustafi scalpita: «Se ci sarà

Meno
due al debutto iridato. Shkodran Mustafi sa che il suo, nella forte
Germania di Joachim Löw
pronta ad esordire lunedì contro il Portogallo (alle 18.00 italiane,
all'“Arena Fonte Nova” di Salvador), sarà, almeno inizialmente, un ruolo di secondo
piano. Il difensore della Sampdoria, però, non si pone alcun tipo di
problema. Anzi, dal ritiro tedesco di Campo Bahia, Musti fa sapere di essere disponibile a qualsiasi evenienza. «Il
Mondiale
è una grande esperienza già di per sé – racconta in conferenza
stampa -, difficile chiedere di
più. Io prendo tutto ciò che viene: se ci sarà bisogno di me, io
ci sarò e cercherò di aiutare la squadra. Darò tutto me stesso,
senza fare troppi calcoli».

Gruppo.
«Cosa
serve per vincere? L'aspetto fondamentale – continua il blucerchiato
– è che una squadra si presenti unita come un gruppo, lavorando come
tale su ogni piccolo dettaglio. Si deve crescere a livello di
formazione all'interno del torneo: chi riesce a farlo, alla fine
vince il titolo. Noi siamo pronti».

Scuola.
«Come
difensore – spiega Shkodran raccontando i motivi dei suoi rapidi
miglioramenti – ho potuto sperimentare sulla mia pelle l'efficacia
della scuola italiana. E questa penso sia una delle ragioni che mi
consente di stare seduto qui, in Brasile, nella rosa della nazionale. Giocare in
Bundesliga? Penso ad una cosa per volta. Intanto sono felice alla
Sampdoria e qui, alla Coppa del Mondo. Dopo questo torneo, vedremo
cosa porterà il futuro».