Cacciatore: «Grazie Sinisa, torno a Genova con un altro piglio»
Le
sue tre donne di casa – Eleonora, Matilde e Melissa – dovranno
farsene una ragione. Le vacanze già prenotate se le godranno
soltanto loro. La prossima settimana papà Fabrizio Cacciatore avrà
dell'altro da fare. Via costume, palette e secchielli. Sinisa
Mihajlovic gli ha dato appuntamento per la prima sessione di test che
precederanno il ritiro pre-campionato. Un altro viaggio, una nuova
avventura colorata di blucerchiato e – forse – non preventivata. «In realtà non
è stata una sorpresa – rivela il difensore -, anche perché ero al
50 per cento della Sampdoria e al 50 dell'Hellas, e in queste
situazioni sappiamo come può andare a finire. Di certo c'è che mi
ha fatto un grande piacere: a Genova non ho giocato i miei anni
migliori, ne sono consapevole, ma sono sempre stato bene con tutti,
ambiente, compagni, società, e di sicuro ritorno con un altro piglio».
Te
ne andasti da comprimario nel 2011, torni da protagonista nel 2014. È
questo il film che ti sei immaginato?
«All'epoca
ero più giovane e forse avevo bisogno di crescere ulteriormente.
Oggi, a quasi 28 anni, posso dire di portarmi dietro un buon bagaglio d'esperienza
perché sono più maturo e perché sono reduce da tre ottime
stagioni. Sono stato bene sia a Varese sia a Verona, ma sono
soddisfatto soprattutto dell'ultima annata che è stata la mia prima
completa in Serie A. Mi auguro di continuare così».
Mihajlovic
ti stima e ha caldeggiato il tuo riscatto. Gli hai già parlato?
«Mi
è stato riferito, ne sono molto contento e lo ringrazio. Ritornare con la
fiducia del mister, quella che forse mi era mancata nelle prime
esperienze blucerchiate, è un punto di partenza importante. Al
momento non l'ho sentito: gli parlai quando ci incontrammo da avversari l'anno
scorso ma non ci dicemmo niente di particolare. Avremo modo di
approfondire il rapporto».
A
proposito di rapporti, i tifosi hanno riempito di apprezzamenti la
foto della tua esultanza ad Eindhoven, quella postata sui social per
darti il bentornato.
«Anche
di questo sono contento. Non avevo lasciato il segno e non mi
aspettavo un'accoglienza così. So che hanno apprezzato anche
un altro festeggiamento, quello di quest'anno dopo il gol alla Juve, e
spero di poter regalare quella bizzarra esultanza alla gente della Sud e di
trovare il motivo per rifarla altre 100 volte».
Magari
non farla davanti a tuo fratello Giuseppe. Il 27 luglio a Bardonecchia ti aspetta al
varco con la sua Pro Settimo, lo sai?
«Sì,
me lo ha detto lui di questa amichevole in programma. Ci troveremo di fronte per la prima
volta in vita nostra e sarà una partita davvero particolare: lui è un difensore centrale con il vizio del gol, cercherò di non farlo segnare. Anche il ritiro
così vicino a casa non può che essere un aspetto positivo: la mia
famiglia e i miei amici di Torino hanno già preso le ferie e non
vedono l'ora di partire per Bardonecchia, proprio come me».
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