Mihajlovic cita il ‘Che’: «La nostra bandiera resterà alta»
Silenzio. Parla Sinisa. E ascoltarlo è sempre un piacere. Anche alla vigilia di una stracittadina in cui la posta in palio sembra – ed è – parecchio alta.
«In
settimana girando per la città si respirava un'aria di attesa per
questo derby – comincia a braccio Mihajlovic, rompendo il ghiaccio delle conferenza -. Sono molto contento che dopo molti anni questa partita
arrivi con le ambizioni che si merita. Abbiamo fatto entrambe un
ottimo mercato e un buon inizio di campionato e abbiamo tutte le
carte in regola per fare una grande stagione. Domani saremo grandi
rivali, sarà un bella lotta e spero che sugli spalti sia una festa
di coreografia, tifo, passione e reciproco rispetto. Ho sempre avuto
rispetto il Genoa, i tifosi e Gasperini. Lo spettacolo di questa
gara se lo merita la città e la gente che vive a Genova».
Vincere. «Per
noi la partita è importantissima – prosegue il mister affiancato a
Bogliasco dai suoi veterani, Gastaldello e Palombo -. Se dovessimo
vincere, saliremmo ancora più in classifica e avremmo una bella
spinta per il nostro obiettivo. Le prossime tre partite penso che
siano alla nostra portata e dobbiamo cercare di fare più punti
possibili visto che poi affronteremo squadre più attrezzate di noi.
Io domani voglio vincere. Come dice Garcia 'i derby non si giocano, si
vincono'. E come dice un mio amico 'il calcio è bello quando si
vince'. Ecco, io vorrei vincere».
Consapevolezza. «Vorrei
– aggiunge il serbo – che il mondo Samp viva questo derby con spirito leggero e con la
consapevolezza di quello che abbiamo fatto dall'ultimo derby a oggi.
Quella dello scorso febbraio era una partita da vita o morte, avevamo
perso male l'andata, c'era tensione, era una Samp in cantiere. Ora la
Samp ha riconquistato i tifosi, la gente sa che si possono divertire,
che giochiamo per vincere, con una nostra identità. Il risultato sarà
importante, certo, ma dobbiamo mantenere la coscienza di quanto di buono
abbiamo fatto».
Bandiera. «Sul
piano tecnico dirò ai giocatori di giocare da Samp, di vincere e di
divertirsi – sentenzia ancora Sinisa -. Sul piano caratteriale mi basterà guardarli dritti negli
occhi. Mi viene in mente una citazione. Come diceva Che Guevara: bisogna pagare qualunque prezzo per il
diritto di mantenere sempre alta la nostra bandiera. Posso dire con certezza che i
ragazzi faranno di tutto e che la nostra bandiera resterà alta».
Strada.
«Rischiamo di volare alto? Non credo – risponde -. Dobbiamo tenere i
piedi ben piantati per terra. Churchill diceva che i problemi della
vittoria sono più piacevoli di quelli della disfatta ma non sono
meno ardui. Prima vinciamo, poi ne parliamo. Ma la strada resta
comunque lunga: se vincessimo il derby ci convinceremmo ulteriormente
sul fatto che sia la strada giusta».
Noi.
«Come
arrivare mentalmente ad un derby? Bisogna trovare una giusta via di
mezzo – dice l'allenatore blucerchiato -, né troppo carichi né
troppo scarichi. Certe partite non hanno bisogno di essere preparate
sul piano delle motivazioni.
Che avversario mi aspetto? Non
mi aspetto nulla. Io preparo il derby come tutte le altre partite.
Lavoriamo molto sui nostri principi e sulle nostre cose. Poi è ovvio
che qualcosa lo adattiamo agli altri ma il nostro modo di pensare non
lo cambieremo. Pensiamo all'80 per cento a noi e al 20 per cento a
loro, ma se la Samp gioca come sa può giocare alla pari e vincere
contro chiunque».
Tutto.
«Sulla formazione valuteremo – conclude Mihajlovic -. Abbiamo ancora due allenamenti, ci
sono alcuni dubbi ma sicuramente li risolveremo per domani sera.
Parlerò con il cuscino e vedremo cosa mi dirà. Silvestre? Oggi
dovrebbe fare allenamento e spero di poterlo recuperare.
Un
pronostico? Non sono bravo con i numeri. Prometto che daremo tutto,
come sempre».
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