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Ferrero a Stadio Sprint: «Mihajlovic è mio e me lo tengo stretto»

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Ferrero a Stadio Sprint: «Mihajlovic è mio e me lo tengo stretto»

«Io sono una new entry del calcio e posso anche sembrare presuntuoso, però
penso che nessuno debba temere nessuno. Bisogna giocarsele le partite: ieri sera
abbiamo avuto tre palle gol e la Roma due però parlano solo della parata di
Romero». Massimo Ferrero non le manda a dire. Come sempre, del resto. Anche nel corso di Stadio Sprint, il presidente blucerchiato ha scelto la via della schiettezza per far capire ciò che pensa. «Sampdoria? Meglio dire Sampgloria – risponde col sorriso al conduttore Rai Enrico Varriale – La Roma? Penso che sia una grande squadra con nomi noti in un campionato a parte, quello tra i giallorossi e la Juventus. Anche se credo che la Roma sia la favorita per lo Scudetto. La Juve? Ha avuto fortuna che la Roma l'abbiamo trovata noi. Quando andrò a Torino faremo due gol pure a loro».

Okaka. «Alla
fine sono contento del pari di ieri, con poco si campa e con niente si
muore spiega tornando alla sfida di Marassi -. Però all'87' potevamo vincere, se avessimo segnato la Roma si
sarebbe svegliata diversamente. Okaka l'ha vista all'ultimo la palla
altrimenti avremmo vinto e purgato i romanisti».

Mercato. «Mihajlovic
all'Inter? Penso solo che quando si è fidanzati con una bellissima
donna – sostiene Ferrero -, tutti la desiderano. Quindi per adesso Mihajlovic è mio e me lo
tengo stretto, se poi in futuro deciderà di andare ne riparleremo. Lui è
un grande uomo e una persona seria, pensa solo alla Samp. Il calciomercato? A gennaio valuteremo le occasioni, se Mihajlovic ha
bisogno di rinforzi allora sarà accontentato. Abbiamo due giocatori per
ruolo, in alcune zone anche tre. Faremo tutto quello che sarà necessario».

Tagli. Anche sui tagli allo sport, il numero uno di Corte Lambruschini ha le idee chiare: «Se
tolgono i soldi al calcio li tolgono ad un'industria. Fanno i tagli al
calcio come fecero al cinema: cominciassero a tagliare la politica
sarebbe meglio. Però chiedete a Giovannino Malagò, lui è bravo. Ho parlato con
Ottonello del CONI Liguria, mi ha detto che per questo sport non ci sono
soldi. Tagliano e tagliano, ma che tagliano? Tagliassero l'erba nei
campi che fanno ridere».

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