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Palombo respira l’aria d’alta classifica: «Sensazione che mancava da tempo»

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Palombo respira l’aria d’alta classifica: «Sensazione che mancava da tempo»

«Era tantissimo tempo che non provavo un'emozione come questa». Dato che a pronunciare questa frase è stato Angelo Palombo, a qualcuno sarà venuto in mente che il numero 17 non segnava da un po', ma, in realtà, il centrocampista si riferisce ad altro: «Essere lassù è bellissimo, sono anni che la Samp non lotta per traguardi del genere. Da quando sono passato all'Inter non c'era più stato un periodo simile a quelli precedenti, in A. Ma ora si respira un'aria molto positiva».

Stimolante. Merito del presidente Ferrero? «Il presidente è una persona solare –
commenta il capitano di giornata, di nuovo in gol contro la Viola, come
nel caso della prima volta in blucerchiato nel massimo campionato -, e questo per noi è
stimolante. Siamo contenti e vogliamo farlo felice. Scherza? Sì, ma
quando bisogna far sul serio è il primo ad esserlo».

Europa. Genova capitale. «Sì, visti i risultati, possiamo dirlo – prosegue Palombo -, ma mi piacerebbe se si dicesse Sampdoria capitale. Anche l'altra squadra della città sta facendo bene, e le va dato merito; noi però preferiamo guardare in casa nostra. Siamo terzi e questo è quanto». Terzi significa Champions League, quindi Europa. «Noi non pensiamo all'Europa – commenta il capitano dell'ultima apparizione continentale doriana -, perché siamo davvero all'inzio. Se continueremo a fare punti, allora ci faremo un pensiero».

Designato. Tornando ai temi strettamente di campo, il 3-5-2 è stata una sorpresa un po' per tutti. «Eravamo in emergenza – dice l'insolito regista difensivo -, per cui abbiamo dovuto preparare un'alternativa al nostro solito modulo: è stata una mossa coraggiosa, ma anche una grande mossa. Questa è una vittoria di tutti, perché si è visto il gruppo». Per chiudere, una battuta di Angelo sul tiro dagli undici metri: «Mancava Eder, ma il fatto che andassi io sul dischetto non era improvvisazione: ero io il designato a tirare».

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