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Mihajlovic archivia il ciclo di ferro: «Continuiamo così»

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Mihajlovic archivia il ciclo di ferro: «Continuiamo così»

L'acqua santa Eder l'aveva pure trovata, nelle tasche di un secondo tempo che, in fatto di punti, poteva essere assai più spendaccione. Ma alla fine il Diavolo è tornato, e ha fatto pentola e coperchio per un 2-2 che scuce un punticino appena dalle tasche dell'undicesima di A. «Questa sera abbiamo visto due squadre che hanno giocato per vincere – racconta Sinisa Mihajlovic nel post-gara -, e anche se abbiamo avuto qualche occasione per chiuderla, credo che alla fine il pareggio sia giusto, data la partita equilibrata».

Mini-ciclo. "Ics" che pone fine ad un ciclo. «Con questa partita archiviamo un
mini-ciclo: vittoria sulla Fiorentina, pari con Roma e Milan e sconfitta
al 90' su rigore a Milano contro l'nter. Se continuiamo così, possiamo
toglierci delle grandi soddisfazioni: quello che abbiamo in classifica
ce lo siamo meritato. Anzi, potremmo aver qualcosina in più».

Crescita. Il terzo posto inizia a essere più di una fermata di passaggio: la Samp piantona i quartieri alti dall'inizio della stagione, ormai. «Il nostro obiettivo è quello di stare nella parte sinistra della classifica – dice il tecnico serbo ai microfoni, senza mutare di una virgola le parole di fine agosto -, poi alla fine vedremo dove potremo arrivare. Ai ragazzi ho detto che si vede la crescita: un anno fa queste gare le avremmo perse, mentre adesso le pareggiamo, rischiando addirittura di vincerle. Siamo alla giornata numero undici e siamo stati battuti una volta sola».

Problematiche. Qualcosa però in avvio di gara non ha funzionato, il gol di El Shaarawy ne è il miglior esempio. «All'inizio abbiamo avuto un problema tattico – commenta Sinisa -, non era un fattore di testa o di mentalità. Eravamo costretti a fronteggire di continuo la loro palla scoperta, e di questo bisogna dare merito agli avversari. D'altronde abbiamo pur sempre affrontato il Milan; mentre noi siamo la Samp: non il Real o il Barcelona. Poi però abbiamo cambiato, passando al 4-2-3-1 e trovando le giuste contromisure, perché quando si è in difficoltà è meglio attaccare che difendere. Comunque se hai dei ragazzi con la testa come i miei, i moduli non contano».

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