Okaka illumina l’Italia: gli azzurri di misura sull’Albania nella partita per Genova

Non c'è Salihi che tenga. Il gol – nonostante una deviazione dell'avversario – è di Stefano Okaka, il nostro Stefanone. Sì, proprio lui: debutto e timbro nello stadio che, dopo averlo accolto con diffidenza, lo ha presto consacrato a proprio idolo. È lui, sì, ed è dunque blucerchiato l'uomo copertina della serata di Marassi, che ha visto l'Italia di Antonio Conte superare di misura l'Albania di Gianni De Biasi nell'amichevole che la FIGC ha voluto regalare a Genova dopo la tragica alluvione dello scorso ottobre.

Incasso. La risposta della città c'è stata in fatto di presenze. Ovvio, il colpo d'occhio rosso piuttosto che azzurro e tricolore non ha potuto lasciare indifferenti, ma quel che conta è che l'incasso della serata genovese sia destinato a fare del bene, ovvero alla ricostruzione dei centri sportivi del capoluogo ligure danneggiati dagli effetti devastanti dell'acqua e del fango.

Testa. Ottimi effetti su una partita rude, equilibrata e dipanatasi a fiammate li ha avuti – come dicevamo – Stefano Okaka, il secondo doriano a calcare il prato del "Ferraris" dopo Lorenzo De Silvestri, partito titolare (e rimasto in campo per tutta la gara) nella difesa a quattro disegnata dal commissario tecnico ex juventino. Subentrato a Giovinco al 65', il numero 9 ha deciso la contesa con un colpo di testa su calcio d'angolo di Bonaventura a otto giri d'orologio dal termine.

Parterre. Sul prato verde, dal minuto 77, c'era anche Manolo Gabbiadini, altro ragazzo d'oro della nidiata targata Sinisa Mihajlovic, sugli spalti accanto ad un parterre di tifosi d'eccezione: il direttore sportivo Carlo Osti, capitan Daniele Gastaldello, Angelo Palombo, Roberto Soriano e numerosi esponenti della società di Corte Lambruschini.