Osti a cuore aperto: «Cara Samp, vedo un futuro positivo»
«Da quando sono qui questo è il momento
migliore. In tempi non sospetti dissi che il 2015 sarebbe stato un
anno importante, che ci avrebbe permesso di avere di fronte orizzonti
rosei, anche per via di contratti in scadenza e dell'aumento dei
proventi dei diritti televisivi. Lo credo ancora: sono ottimista,
vedo un futuro positivo». Partiamo dalla fine e da concetti che Carlo Osti – come al suo solito – ha espresso in modo chiaro e lineare, con misura ed estremo realismo, nel corso della trasmissione 'Forever Samp' di Telenord. Negli studi dell'emittente genovese il direttore sportivo blucerchiato ha parlato a cuore aperto, toccando diversi temi. Di seguito un riepilogo delle sue dichiarazioni.
Rinnovo. «Non
ho firmato ma siamo a buonissimo punto. Mi trovo molto bene con
Ferrero e con Romei, ho gli spazi giusti. Si è creato un bel gruppo
e credo non ci siano problemi a continuare insieme. Ferrero sa ascoltare, non entra nelle
questioni tecniche e ha un ottimo rapporto con Mihajlovic: è un
presidente con il quale si lavora benissimo».
Okaka. «Il
contratto di Okaka lo abbiamo ereditato dal Parma e scadrà a giugno
2016. Ho letto cose non vere sui giornali di questa mattina.
Sicuramente non lo cederemo a gennaio, anzi, faremo di tutto per
allungargli il contratto e proseguire a lungo il rapporto con lui.
Cosa c'è dietro a questi rumors? È strano che, di punto in bianco,
esca la voce il 20 di novembre. Noi proveremo a rinnovare, anche se
obiettivamente con il suo agente non siamo stati fortunati. Con
Cattoli incontriamo sempre qualche difficoltà, sta capitando con
Okaka, è capitato con Regini e sta capitando nuovamente con lo
stesso Regini. Speriamo di riuscire a migliorare il nostro rapporto».
Bergessio. «Bergessio
ha rappresentato un grosso investimento da parte della società. In
questo momento sta pagando l'esplosione di Okaka, ma siamo solo a
novembre: sono convinto che saprà dire la sua nel corso della
stagione. Perché prenderlo? In passato venivamo criticati perché
non prendevamo, ora veniamo criticati perché prendiamo. Credo che in
questo caso la critica vada fatta in positivo visto che abbiamo un
giocatore in più. Senza contare che Bergessio e Okaka possono
giocare insieme e che lo stesso Gonzalo può aver fatto da stimolo
per Stefano, una squadra come la Sampdoria deve avere ricambi
importanti».
Strategie.
«Sono arrivato due anni fa e la situazione era molto difficile.
Avevamo 80 contratti, oggi ne abbiamo 43 e siamo certamente messi
meglio. Quella di prima era una strategia suicida, oggi siamo sulla
strada giusta. Una strada per la quale vanno prese delle decisioni,
vanno lasciati andare dei ragazzi, ma che porta comunque i propri
frutti».
Sinisa.
«Mihajlovic resterà? Credo ci penserà molto prima di lasciare la
Sampdoria. Aveva già vissuto da calciatore, il presidente gli vuole
bene e stravede per lui, l'ambiente pure. Se capiterà la grande
occasione la valuterà, anche perché se continuerà così diventerà
inevitabilmente un gradissimo allenatore. Qui è stato determinante:
in un anno ha dato ai ragazzi consapevolezza nei propri mezzi. La
crescita generale è frutto della personalità e dello spirito che ha
saputo trasmettere alla squadra».
Portieri.
«Il mister deciderà chi giocherà in porta a Cesena. Per noi non
cambia nulla rispetto a settembre, il giorno della chiusura del
mercato quando non riuscimmo a trovare una sistemazione per Romero.
Ora abbiamo lui e Viviano e non dimentichiamoci di Da Costa che
l'anno scorso faceva il titolare. Siamo i più coperti d'Italia in
quel ruolo. La situazione di Romero? Romero sta giocando bene, è un
ottimo portiere, vice-campione del mondo. Penso fosse giusto
reintegralo, anche perché non far giocare calciatori in scadenza
credo sia un brutto vizio italiano. Sono contento che sia qui: è
tornato con uno spirito diverso, è più presente agli allenamenti ed
è molto più propositivo nello spogliatoio. Possibile un rinnovo?
Tutto è pensabile, non escludo niente».
Mercato e Cassano. «Mercato?
Dovremo sfoltire. Giusto che ragazzi come Fornasier, De Vitis e
Wszolek vadano a giocare. Per il resto sarà un mercato tranquillo,
di sicuro non indeboliremo la rosa: faremo di tutto per mantenere la
posizione e per crescere ancora. Cassano? A Genova ha lasciato il
segno, sappiamo tutti il campione che è, ma penso che la Samp debba
andare avanti con il proprio programma e guardare al futuro.
Valorizzare i giovani è la nostra strada. Preoccupazioni
caratteriali potrebbero frenare il ritorno di Fantantonio? Penso che
Mihajlovic saprebbe gestire Cassano, non è quello il problema.
Premesso che potrebbe giocare ovunque tranne che in porta, Cassano in
un 4-3-3 come quello di adesso potrebbe incontrare qualche difficoltà
tattica».
Altri nomi. «Pazzini?
È un giocatore in scadenza, non so cosa farà il Milan in merito. Io
lo conosco dai tempi dell'Atalanta, è un attaccante di razza sul
quale non mi sento di dire niente. Per ora siamo completi, poi
vedremo. Balanta? È uno dei difensori che abbiamo cercato. Ha avuto
problemi con il River ed è incappato in un infortunio, ma è un
profilo che stiamo seguendo visto che vorremmo un giovane da far
crescere».
Strada. «La
riforma FIGC? Sono favorevole al tetto dei 25 calciatori in rosa.
Agli extracomunitari, di contro, trovo preferibile scegliere
italiani; noi stiamo lavorando in questo senso, guardando con
attenzione al vivaio. La Coppa Italia? Il passaggio del turno è un
obiettivo. Ora pensiamo al Brescia: nulla è scontato, poi, nel caso,
penseremo all'Inter, che affronteremmo a Genova perché a Milano
giocherà il Milan».
Spogliatoio. «L'esclusione del capitano e il caso-Gastaldello? Daniele è un ragazzo eccezionale. È stato bravo lui ed
è stato bravo Mihajlovic a gestire una situazione che caso
assolutamente non è. Questo dimostra che abbiamo uno spogliatoio
compatto e che le scelte, qualsiasi esse siano, vengono accettate nel
migliore dei modi. Marchionni? Non si trova certo ai margini. Certo,
il mister sta insistendo su una squadra che ha fatto benissimo e non
è facile cambiare. Arriverà anche il momento di Marchionni e starà
a lui farsi trovare pronto, un po' come ha fatto Rizzo che ha scalato
posizioni e si è ritagliato un proprio spazio. Fedato? Sta
lavorando molto ma davanti abbiamo attaccanti davvero forti».
Forza. «Gabbiadini
è la prima volta in carriera che fa il 4-3-3. Fa un grandissimo
lavoro difensivo e credo che debba ancora esprimere tutte le proprie
potenzialità. Come verrà risolta la comproprietà? A giugno andrà
certamente definita la sua situazione con la Juventus e quella di De
Silvestri con la Fiorentina. Obiang? Aveva mercato in estate seppur
reduce da una stagione non troppo positiva; ora che è tornato quello
di prima piace a maggior ragione, soprattuto all'estero. È seguito
da molti club inglesi. La nostra forza in estate è stata quella di
trattenere molti giocatori: abbiamo venduto solo Mustafi e abbiamo
mantenuto un'ottima ossatura. Romagnoli? Resterà qui fino a giugno.
È negli accordi: la Roma ha fatto questa scelta sicura che potesse
crescere qui».
Traguardo. «Obiettivi?
Siamo una squadra quadrata, che prende pochi gol e riesce ad essere
piuttosto cinica. Mi piacerebbe che la Samp mantenesse la
concentrazione e la rabbia di questa prima parte di campionato. La
parte sinistra della classifica resta il traguardo. Come rosa, a mio
avviso, possiamo arrivare tra l'ottavo e l'undicesimo posto, ma, nel
caso qualcuno si attardasse, penso che si possa guardare più in
alto».
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